“A Roma i sostenitori di Calenda hanno in gran parte“, viene stimata la metà, “optato per Gualtieri, il quale ha incamerato anche circa un quarto dei voti di Raggi. Michetti quindi non è riuscito a convincere elettori esterni al suo bacino iniziale e inoltre ha subito un grado di astensione maggiore tra i suoi rispetto alle defezioni nell’area di Gualtieri”. E’ quanto rileva l’edizione ‘Radar’ dell’Swg, che analizza i flussi di voto ai ballottaggi.
“L’analisi della collocazione politica dei due elettorati rende chiara questa dinamica – viene spiegato -, il consenso di Michetti rimane confinato in gran parte entro i limiti del centrodestra, mentre il sostegno al candidato del Pd al secondo turno si è allargato al centro”.
“Una situazione simile si rileva a Torino – viene aggiunto -: gli elettori della candidata del Movimento 5 Stelle hanno scelto più Lo Russo che Damilano e, inoltre, nel centrodestra la propensione a tornare alle urne si è dimostrata più debole. L’esponente del centrosinistra era risultato già in vantaggio al primo turno per cui il divario ha potuto solo allargarsi. In particolare, Lo Russo al ballottaggio ha attirato voti anche dalle aree esterne al centrosinistra, ovvero da elettori politicamente non collocati”.
Nel complesso, quindi, ai ballottaggi di Roma e Torino “gli elettori dei candidati esclusi premiano soprattutto il centrosinistra”.
I dati sono stati elaborati da una rilevazione Cati-Cami-Cawi su un campione rappresentativo di 1.000 elettori residenti a Roma. Dati riponderati sulla base dei dati reali del Viminale.
Fonte Ansa.it