“Se da un lato si intravede la luce in fondo al tunnel della pandemia, dall’altro il tessuto delle piccole e medie imprese su cui si fonda l’economia italiana è sull’orlo del baratro. Da giorni non si fa altro che assistere, inermi, ai continui rincari di materie prime, all’impennata del costo dell’energia, ai rincari delle bollette, oltre alla ripresa delle notifiche delle cartelle esattoriali da parte dell’Agenzia delle Entrate dopo il periodo di sospensione.
Un quadro gravemente preoccupante che non lascia presagire nulla di positivo se non ci si attiva con azioni decise e concrete. Nel mese di gennaio, infatti, i prezzi sono saliti del 4,8% su base annua (dati ISTAT). Un’impennata che non si vedeva dal 1996.
Se la situazione legata al covid, sebbene in graduale miglioramento, non consente ancora una reale ripersa dei consumi, le tante spade di Damocle pendenti sulle imprese rischiano di condurle alla sospensione delle loro attività o, peggio, alla loro definitiva chiusura.
Un rischio troppo alto che l’economia italiana – ma anche e soprattutto pugliese – non può permettersi dopo la crescita del PIL registrata nel corso del 2021. Il nuovo anno rischia, altrimenti, di diventare un anno nero per centinaia di imprese e migliaia di famiglie.