Otto sono state al Senato, dove la fiducia può essere utilizzata come voto finale sui provvedimenti. Tutti i decreti Covid-19 sono stati approvati così
Quella nell’aula della Camera sul decreto Rilancio è stata la 14esima questione di fiducia posta dal governo Conte 2 su un provvedimento dall’inizio dell’emergenza sanitaria Covid-19, ovvero dal 31 gennaio, giorno in cui è stato dichiarato lo stato d’emergenza.
Senato in prima linea
Di tutte le volte che l’esecutivo ha posto la questione di fiducia, otto sono state al Senato. A Palazzo Madama, a differenza della Camera, la fiducia può essere utilizzata come voto finale sui provvedimenti. Tutti i decreti Covid-19 sono stati approvati così. Nelle 8 votazioni prese in considerazione il governo non ha mai raggiunto la soglia della maggioranza assoluta, ottenendo sempre un consenso inferiore ai 161 voti (i numeri della maggioranza a Palazzo Madama sono costantemente in calo).
Openpolis: fiducia elemento irrinunciabile per approvazione leggi
Come rileva il sito Openpolis, sono due i parametri sulla base dei quali è possibile testare lo stato di salute di una maggioranza parlamentare: i cambi di gruppo e, appunto, i voti di fiducia. Negli ultimi mesi, ma soprattutto nelle ultime settimane, è ripreso il valzer parlamentare e, soprattutto, la fiducia è diventata un elemento irrinunciabile per l’approvazione delle leggi. L’ultimo caso, il decreto Rilancio, che si appresta a incassare il via libera in prima lettura alla Camera, per poi passare all’esame del Senato per il via libera definitivo. Il provvedimento deve essere convertito entro il 18 luglio, pena la decadenza.
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