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Conte chiede rispetto dei ruoli nel governo dell’immigrazione

IL VERTICE A PALAZZO CHIGI

In tema di un’eventuale revisione delle missioni militari a decidere è il Consiglio dei ministri, con il necessario ok del Parlamento. E un passaggio quantomeno di consultazione con il Quirinale visto che il presidente della Repubblica è il capo supremo delle forze armate

di Marco Ludovico

10 luglio 2019


2′ di lettura

Nel governo ognuno deve fare la sua parte. Gli indirizzi politici vanno discussi in modo collegiale, gli sconfinamenti non sono ammessi e comunque devono rientrare. Il senso della riunione di stasera a palazzo Chigi sull’immigrazione, convocata dal presidente del Consiglio Giuseppe Conte, è questo. Certo, sull’emergenza migranti i vertici a palazzo Chigi sono diventati abituali. Riuniscono i ministri interessati ma anche i loro tecnici: capi di gabinetto, consiglieri giuridici, generali, ammiragli, ambasciatori, prefetti, direttori dei servizi di intelligence, un vero parterre de roi. Quella di stasera sarà occasione di un lungo confronto.

L’impiego della Marina secondo Salvini
Lunedì scorso, nel pieno delle polemiche sul ruolo delle Ong sugli sbarchi, Salvini ha convocato un Cnosp, il comitato nazionale ordine e sicurezza pubblica. Sono presenti, di solito, i capi delle forze di polizia e dei servizi di informazione e sicurezza, ma stavolta era stato invitato anche il capo di Stato maggiore della Difesa, Enzo Vecciarelli. A una precisa richiesta del ministro dell’Interno sulla possibilità di rafforzare l’impiego della Marina militare per il controllo dei flussi di migranti il generale Vecciarelli non poteva non dare una sua disponibilità di massima. Il titolare del Viminale, a sua volta, ha sfruttato il momento e ha rilanciato: le navi della Marina saranno messe a controllare i porti chiusi. Nel giro di un’ora, due al massimo, è scattata la convocazione di Conte.

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Le scelte di fondo del governo
Tutti i ministri e il presidente del Consiglio sono in linea nella necessità, dicono, di contrastare i flussi di immigrazione irregolare. Toni e mezzi da usare, tuttavia, non sono proprio gli stessi per la Lega e M5S. E poi ci sono norme di natura generale da seguire, a maggior ragione se si tratta di impiego di forze armate. Il vertice di oggi serve innanzitutto a Conte per ribadire, visto che è necessario, come le scelte di fondo sull’immigrazione sono assunte dal governo in sede collegiale. Salvini, del resto, sa bene di essersi esposto su un tema di competenza della titolare della Difesa, Elisabetta Trenta, del resto i loro rapporti sono un continuo litigio. Ma in tema di un’eventuale revisione delle missioni militari a decidere, non ci possono essere dubbi, è il Consiglio dei ministri, con il necessario ok del Parlamento. E un passaggio quantomeno di consultazione con il Quirinale visto che il presidente della Repubblica è il capo supremo delle forze armate.

Il decreto sicurezza bis e l’incognita Libia
Al di là di ruoli e competenze da ribadire, di certo sarà fatto un punto su sbarchi e flussi di migranti. I dati al 10 di luglio, fonte Viminale, parlano di 3.153 migranti arrivati sulle nostre coste, pari a -81,38% rispetto al 2018: in pratica è come se ogni giorno fossero arrivati 16 migranti, numeri ormai minimi e incomparabili con quelli di alcuni anni fa. Insieme al ministro degli Affari Esteri, Enzo Moavero Milanesi, il vertice di governo valuterà lo scenario di grande incertezza in Libia, soprattutto, e in Tunisia. E saranno valutati anche correzioni e percorso di approvazione del decreto sicurezza bis. Un provvedimento-bandiera per Salvini con la massima priorità.

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