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Conte reinventa la parola “populismo”, ma all’insaputa del vocabolario

 

Intervistato dal Corriere della sera, ieri Giuseppe Conte ha puntualizzato che lui, nel definirsi populista, ha sempre «inteso il populismo nella sua accezione nobile, che si richiama all’articolo 1 della Costituzione per cui la sovranità appartiene al popolo». Temendo si trattasse di una mia imperdonabile lacuna, ho compulsato tutti i manuali di storia e tutti i dizionari che sono riuscito a rimediare, ma non ho trovato traccia di una simile accezione.

E forse è questa la vera novità. I politici di un tempo, quando cambiavano idea, si limitavano a rimangiarsi la parola; oggi pretendono di riscrivere tutto il vocabolario. È vero che mi definivo populista — dicono — ma nell’accezione nobile, che si richiama alla Costituzione, che è un po’ come se Storace dicesse di avere sempre inteso il fascismo nell’accezione medica, che si richiama al giuramento di Ippocrate e all’importanza delle fasciature.

 

 

 

 

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