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Conte vede Macron, dialogo aperto su conti italiani e nomine Ue

Bilaterale informale (e brevissimo: appena una ventina di minuti) questa sera tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il presidente francese Emmanuel Macron prima della cena dei leader dei paesi del Sud Europa che ha aperto il summit ospitato a Malta. Tra i temi trattati, secondo fonti di Palazzo Chigi, la procedura di infrazione europea proposta dalla Commissione Ue, le nomine per i top job e le politiche dell’immigrazione, compreso il caso Sea Watch. Il faccia a faccia, dopo le frizioni del passato tra i due Paesi, potrebbe rilanciare la collaborazione anche alla luce degli interessi su cui i due leader potrebbero convergere. Macron è infatti alla ricerca di sponde sulle nomine per gli incarichi di punta della Ue, dossier sul quale si è duramente scontrato con la cancelliera tedesca Angela Merkel. Mentre Conte vuol dare impulso al lavoro diplomatico per scongiurare la procedura di infrazione contro l’Italia.

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Rassicurazioni sull’impegno a tenere i «conti in ordine»
Visti i tempi strettissimi, la procedura di infrazione è stato il tema centrale del colloquio. Conte, secondo quanto si è appreso, ha aggiornato l’inquilino dell’Eliseo sulla posizione italiana, tornando ad assicurare che Roma terrà i conti in ordine. E mentre da Roma Salvini lanciava l’ennesimo aut aut a Bruxelles da un lato («se ci chiederanno di alzare le tasse gli diremo di no») e al governo dall’altro («il governo ci sarà se scommette sulla scelta di tagliare le tasse»), il premier è andato avanti nel lavoro di mediazione. Un premier dunque fedele alla linea, ribadita più volte negli ultimi giorni, che esclude azioni «muscolari» puntando sul dialogo. E che la foto che lo ritrae seduto su un divanetto rosso mentre dialoga sorridente con Macron sembra premiare, archiviando la freddezza tra Roma e Parigi di pochi mesi fa, quando al precedente vertice dei paesi del Sud Europa (a Cipro) i due leader non si rivolsero nemmeno la parola.

Appello all’unità per il “fronte del Sud”
Il clima è cambiato e ora, a meno di una settimana dal vertice europeo dedicato ai top job europei, la necessità di sciogliere più di un nodo rasserena gli animi. Tanto che fonti di Palazzo Chigi sottolineano come sia stato proprio Macron a chiedere il bilaterale. La partita del presidente francese del resto non è da poco, e punta dritta alla Bce. Ma nello scacchiere delle nomine resta ancora apertissima quella sulla guida della Commissione europea che vede lontani il leader francese e la cancelliera tedesca che sostiene senza riserve il candidato popolare Manfred Weber. Ed è qui che, non solo l’Italia, ma tutti i paesi dell’Europa del Sud posso avere un ruolo importante. Non è un caso che Conte abbia fatto un richiamo all’unità e che lo stesso Macron abbia precisato che i leader europei vanno individuati in modo unitario. L’idea è creare un fonte del sud, in grado di presentarsi compatto. Del resto, sottolineano fonti italiane, contrariamente ai paesi Visegrad che si muovono sempre come un blocco unico, quelli del Sud vanno spesso ognuno per la sua strada, perdendo forza.

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