Dopo l’inaspettato breve incontro avuto col presidente Mattarella, e dopo che anche il Pd ha annunciato che non voterà la fiducia al governo nascente, l’economista è tornato alla Camera per riflettere sul mandato. Entro domani la decisione
Roma – Cresce sempre di più l’ipotesi di un ritorno alle urne in estate. Carlo Cottarelli infatti è salito da Mattarella per presentargli la lista dei ministri, ma dopo mezz’ora se ne è uscito per tornare alla Camera. C’è chi sostiene per definire meglio la composizione del suo Governo; c’è chi invece ritiene che, dopo che anche il Partito democratico ha annunciato che non darà la fiducia al governo nascente ma si asterrà, la partita si fa ancora più difficile e quindi l’ipotesi più probabile è che si torni a votare, verosimilmente il 29 luglio.
“Se c’è l’accordo si può fare – ha commentato il capogruppo del Pd al Senato Andrea Marcucci – evidentemente dopo la fiducia deve esserci lo scioglimento delle Camere, se si vuole arrivare al voto entro la fine di luglio”, mentre per gli elettori esteri “il governo può fare un decreto“.
“Voto a luglio? Per me va bene, bisogna votare il prima possibile“, sostiene Luigi Di Maio parlando con i giornalisti prima di lasciare la Camera. Ad ogni modo, ha sottolineato il capo politico grillino, “decide il presidente della Repubblica“. A chi gli chiede se non sia più responsabile aspettare ottobre per risolvere la questione Iva, Di Maio replica: “Era più responsabile far nascere un governo“.