L’articolo 61 della Costituzione
È la Carta, all’articolo 61, che detta in parte l’agenda post voto: la prima riunione delle Camere ha luogo non oltre il ventesimo giorno dalle elezioni. La data è già stabilita nel decreto del presidente della Repubblica che convoca i comizi elettorali. L’anno scorso, le elezioni si sono tenute il 4 marzo e la prima riunione delle Camere c’è stata il 23 marzo. Per prassi è più o meno questo il tempo che trascorre: anche nel 2008, quando il centrodestra vinse con una larga maggioranza nelle elezioni del 13-14 aprile, le Camere riaprirono il 29 aprile.
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L’elezione dei presidenti e i gruppi parlamentari
Il secondo giorno dopo la prima convocazione delle Camere vengono eletti i presidenti della Camera e del Senato. Di solito la partita si chiude in un giorno, sempre che ci sia un ampio accordo tra le forze politiche. Entro 3-5 giorni i parlamentari scelgono i gruppi politici a cui appartenere e vengono eletti i rispettivi capigruppo.
Al via le consultazioni
Con l’elzione dei presidenti delle Camere e dei capigruppo, il capo dello Stato ha tutti gli attori necessari per avviare le consultazioni per formare un nuovo governo. Nel 2008, quando il centrodestra di Berlusconi vinse le elezioni con una ampia maggioranza, la formazione del nuovo governo avvenne in tempi rapidissimi: consultazioni il 6-7 maggio 2008, il 7 stesso conferimento dell’incarico e scioglimento della riserva; 8 maggio giuramento e entrata in carica; 14 fiducia alla Camera; 15 fiducia al Senato. Dalle elezioni alla fiducia, passò un mese. Diverso il discorso in caso non ci sia subito una maggioranza: nel 2018 il governo Conte giurò il 1° giugno, quasi tre mesi dopo il voto del 4 marzo.
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