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Crisi di governo, il gran ritorno dei «due forni» teorizzati da Andreotti

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La “teoria dei due forni” – uno della destra, l’altro della sinistra dove cuocere il pane a secondo delle circostanze – è la celebre definizione di Giulio Andreotti che è servita a descrivere la politica attuata per mezzo secolo dalla Democrazia cristiana. Ma, come accade a molte altre intuizioni di uno dei politici più importanti della storia repubblicana, l’invenzione ha finito per sopravvivere al suo autore. E tornare utile a descrivere quanto accade nella cronaca politica, in un contesto completamente diverso rispetto a quello in cui nacque.

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Era già successo nel 2018 quando, dopo le elezioni politiche, il capo politico di M5S Luigi Di Maio offrì tanto alla Lega quanto al Pd, quasi fossero interscambiabili, di fare un contratto di governo sul modello tedesco. Ma la definizione viene riproposta in queste ore: perché ancora una volta i Cinque stelle, pur avendo avviato la trattativa con il Pd per la formazione di un nuovo governo dopo l’affondamento di quello guidato da Giuseppe Conte, continuerebbero a guardare al “forno” leghista.
«Ho visto nuove aperture della Lega al Movimento e mi sembra una buona cosa» ha commentato oggi Alessandro Di Battista.

La nascita della teoria andreottiana è stata raccontata così da Giuseppe Loteta, storico cronista parlamentare del Messaggero (classe 1931): «Quando Giulio Andreotti enunciò la teoria dei due forni – ha scritto il giornalista in occasione dei 90 anni del “Divo” – eravamo in tre o quattro intorno a lui, alla buvette di Montecitorio. Lo fece con semplicità, con naturalezza, quasi non sapesse, e lo sapeva benissimo, che le sue parole l’indomani avrebbero fatto il giro dei giornali quotidiani. «Se debbo comprare il pane – disse – e ho nella mia stessa strada due forni e uno di questi me lo fa pagare caro o mi da un prodotto scadente, vado dall’altro».

Ma quando nacque la dottrina dei “due forni”? Qui le interpretazioni divergono. Il “copyright” è certo, il periodo al quale si riferisce meno. Andreotti stesso in quel colloquio spiegò di avere inventato la pratica politica durante la crisi che portò al voto anticipato nel 1987. I “due forni” erano negli anni ’80 quello socialista e quello comunista, ai quali rifornirsi alternativamente per evitare di pagare al Psi di Bettino Craxi prezzi eccessivi. Tuttavia, per altri, Andreotti stesso usò la metafora per descrivere una fase storico-politica precedente, quando negli anni Sessanta la Dc sfruttava la propria centralità per “acquistare il pane” da uno dei due forni che aveva a disposizione: quello di sinistra (i socialisti guidati da Pietro Nenni) o quello di destra (i liberali di Giovanni Malagodi ma anche i missini).

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