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Da Agrigento a Genova, è scontro governo-magistratura. E Autostrade pubblica la convenzione con Mit

Dall’indagine su Matteo Salvini per il caso Diciotti, alla diversità di vedute sulle tempistiche di demolizione del Ponte Morandi, è scontro tra governo e magistrati. Intanto Autostrade per l’Italia pubblica online la convenzione con il Ministero

Nella giornata in cui riprendono le operazioni di rimozione delle macerie del Ponte Morandi, bloccate dall’allerta meteo di questi giorni, la Società Autostrade gioca d’anticipo e pubblica online nel proprio sito internet, in chiaro e con tutti gli allegati, la Convenzione con Mit, accompagnata da una nota. “Una risposta alle polemiche” si legge sul sito della Società, una chiara allusione alle parole del vicepremier Luigi Di Maio, che anche ieri via Facebook aveva ribadito: “Il ponte Morandi non lo può ricostruire Autostrade, al massimo ci mette i soldi, ma lo deve fare un’azienda di Stato così possiamo controllare la qualità della ricostruzione. Inoltre stiamo per desecretare i contratti di Autostrade e togliergli le concessioni”.

“Per rispondere alle polemiche e alle strumentalizzazioni che dominano il dibattito pubblico sul tema, Autostrade per l’Italia rende pubblico e accessibile a tutti i cittadini il testo della Convenzione in essere con il Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti – si legge sul sito della Società Autostrade – È importante sottolineare che nessuna norma interna o prassi internazionale prevede la pubblicazione di tali documenti relativi alle concessioni autostradali. Ciò anche per assicurare parità di condizioni sul mercato tra i vari operatori del settore, anche per il caso di nuove procedure di affidamento”.

Si riaccende così sulla stampa lo scontro tra la società privata e la politica, nel frattempo attiva anche sul fronte giustizia dove, sulla scia di quanto dichiarato questa mattina da Matteo Salvini, che domandava come mai non ci siano ancora indagati per la strage delle 43 vittime del viadotto crollato, si è inserito il procuratore genovese Francesco Cozzi, titolare delle indagini, che ha replicato: “noi nel merito di queste polemiche non vogliamo nemmeno entrare. Sarebbe come se a una chiacchierata tra tecnici fosse ammessa una persona che non sa nemmeno di cosa parla”.

Lo stesso magistrato, inoltre, è incalzato dal sottosegretario alle Infrastrutture Edoardo Rixi, secondo il quale i lavori per la demolizione del Ponte Morandi devono cominciare ai primi di settembre, anche per ammortizzare i danni alle imprese, che saranno comunque molto alti. Cozzi, dalla sua, ribadisce che se i tecnici diranno che c’è un rischio per l’incolumità pubblica, allora non ostacolerà i lavori di demolizione, altrimenti è prioritaria la conservazione della prova. “L’attività della procura non può essere condizionata dalla necessità del ripristino della viabilità”.

E tornano di nuovo, inevitabilmente, alle orecchie le parole di oggi del Ministro dell’Interno, che ha rilanciato la battaglia per una riforma del sistema giudiziario: “la riforma della giustizia va fatta, ma non per l’inchiesta su Salvini – ha dichiarato il ministro a Il Messaggero – ma perchè abbiamo milioni di processi arretrati e questo è uno dei problemi che frenano gli investimenti in Italia”. 

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