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Dagli «internettiani» al Sacro romano impero: via alla presentazione dei simboli per le europee

Internettiani, Sacro romano impero cattolico, Partito pirata, la Movimento Catena… Si è aperto al Viminale il deposito dei contrassegni da parte di partiti e gruppi politici in vista delle Europee del 26 maggio e, come da tradizione elettorale, ci sono molte curiosità. Nella bacheca del ministero dell’Interno, accanto ai simboli delle forze maggiori (sono già stati presentati quelli di Movimento 5 Stelle, Lega e Pd) compaiono in totale circa trenta loghi. Le operazioni si concluderanno stasera alle 20 per poi riprendere dalle 8 e fino alle 16 di domani.

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Il primo a presentarsi è l’anziano presidente del “Partito internettiano” accampato da due giorni per garantirsi la priorità. Difficilmente, però, si vedrà il simbolo sulla scheda elettorale. Senza collegamenti con gruppi dell’Europarlamento o del Parlamento nazionale, serve raccogliere almeno trentamila firme per ogni circoscrizione, di cui tremila per ogni regione. «Non dovremo raccogliere le firme anche se ci eravamo già organizzati per questa eventualità» ha detto invece il segretario nazionale di Casapound Italia Simone Di Stefano depositando il contrassegno della formazione di estrema destra al Viminale. «Nel simbolo che abbiamo presentato – ha detto – c’è il richiamo all’Alleanza europea movimenti nazionali (Aemn) che fa capo a ll’europarlamentare ungherese Béla Kovács».

I partiti maggiori
Al Viminale per la Lega c’è Roberto Calderoli: nel contrassegno appare “Salvini premier” ma nessuna indicazione sullla collocazione del gruppo di Bruxelles. Linea seguita anche dal M5s che non manda politici al ministero: con i faldoni arriva Pierfrancesco Bruno, già avvocato di Virginia Raggi. «Non sono iscritto al Movimento, ho la delega di Di Maio – ha spiegato -. Dato che quella vicenda è andata bene, magari porta fortuna…». Nel contrassegno del Pd, invece, campeggia, oltre al “Siamo europei” di Carlo Calenda, il simbolo Pse: «C’è un fronte contro i sovranisti» spiega il dirigente Marco Miccoli. Per Forza Italia, a ruota, entra Gregorio Fontana con il tradizionale tricolore forzista e le scritte “Berlusconi” e “Per cambiare l’Europa”.

Prima Repubblica ed eterni candidati
Ci sono anche i loghi sopravvissuti alla Prima Repubblica: il Pci e la Dc, quest’ultima per anni al centro di faide giudiziarie.‎Sullo sfondo l’armata degli eterni candidati. Come Mirella Cece con il logo “araldico del Sacro Romano Impero Cattolico o il capofila dei Poeti d’azione.

I precedenti
Nel 2014 i simboli presentati erano stati 64, diventati 52 dopo l’esame del Viminale (otto ricusati e quattro “senza effetti”, cioè senza documentazione completa). Nelle Europee del 200, invece, erano stati presentati 93 simboli dei quali 80 erano stati ammessi.

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