A pochi giorni dall’insediamento del Conte uno, l’allora ministro dell’Interno in visita all’hotspot di Pozzallo aveva accusato il paese del Nord Africa di «esportare galeotti in Italia»
di An.C.
Salvini citofona a un tunisino: “Scusi, lei spaccia?”
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Aveva sfiorato la crisi diplomatica con la Tunisia quando, da ministro dell’Interno, in occasione di una visita all’hotspot di Pozzallo aveva detto che il paese del Nord Africa «esporta galeotti in Italia». L’ha sfiorata ancora nelle ultime ore quando, negli ultimi giorni della campagna elettorale in vista delle elezioni regionali in Emilia Romagna e Calabria, da leader della Lega ha suonato al citofono di una famiglia tunisina che abita nel quartiere bolognese del Pilastro, chiedendo: «Suo figlio è uno spacciatore?».
L’ambasciatore di Tunisia scrive a Casellati: «increscioso episodio»
Come allora – erano i primi di giugno del 2018, l’esecutivo giallo verde aveva pochi giorni di vita -, quando Tunisi espresse «profondo stupore» e decise di convocare l’ambasciatore italiano Lorenzo Fanara, anche in quest’ultima occasione c’è stata una mossa/reazione diplomatica. L’ambasciatore di Tunisia Moez Sinaoui ha scritto alla presidente del Senato Maria Elisabetta Alberti Casellati per esprimere la sua «costernazione» dopo aver appreso dell’«increscioso episodio» in cui il senatore Salvini ha citofonato a una famiglia tunisina a Bologna. Il vicepresidente del Parlamento tunisino Sghaier ha accusato il leader leghista di avere «un atteggiamento razzista e vergognoso che mina i rapporti tra Italia e Tunisia». «La lotta agli spacciatori – ha replicato l’ex vicepremier – dovrebbe unire e non dividere. Abbiamo disturbato la piazza dello spaccio».
Per approfondire:
● Detto e contraddetto: Salvini e il caso Gregoretti
https://www.ilsole24ore.com/art/dai-galeotti-esportati-citofonata-spaccio-crisi-diplomatica-continua-salvini-e-tunisia-ACG1mwDB