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Dal figlio alla scuola inglese a crocifisso e merendine, Fioramonti ministro delle polemiche social

RESPONSABILE ISTRUZIONE

Il pentastellato, ex professore di economia politica all’università di Pretoria, da quando è entrato nella cabina di regia del dicastero di Viale Trastevere è finito con una certa frequenza sotto la lente dei social e dell’opposizione. Con richieste di dimissioni che sono piovute dal centro destra. «Contro di me vespaio mediatico», avverte

di An.C.

4 ottobre 2019


Scuola, Fioramonti sta con Greta Thunberg e i Fridays for Future

2′ di lettura

Dalla tassa sulle merendine e sui voli per reperire 3 miliardi da destinare alla scuola, al crocifisso da rimuovere dalla parete delle aule scolastiche e da sostituire con un mappamondo, alla scelta di iscrivere il figlio a una scuola inglese, ai vecchi post pubblicati su Facebook con alcuni commenti fuori luogo su Daniela Santanché, Silvio Berlusconi e sulla polizia, espressi qualche anno fa sul suo profilo e ripescati dal Giornale.

Il ministro dell’Istruzione Lorenzo Fioramonti, ex professore di economia politica all’università di Pretoria ed eletto alla Camera nel 2018 con M5S, da quando è entrato nella stanza dei bottoni del dicastero di Viale Trastevere è finito con una certa frequenza sotto la lente dei social (nelle ultime ore l’hashtag #fioramontidimettiti è diventato virale) e dell’opposizione, dalla Lega a Forza Italia. Le richieste di dimissioni non si sono fatte attendere.

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Il ministro: «contro di me vespaio mediatico»
Fioramonti non ci sta. Parla di «vespaio mediatico», conseguenza del fatto che lui è «portatore di un nuovo modo di pensare». Quanto alla polenica che è stata sollevata sui social e non solo per il fatto che ha iscritto il figlio – lui responsabile per l’Istruzione nella squadra del Conte due – a una scuola d’inglese, il pentastellato passa al contrattacco e annuncia un esposto al garante della privacy, «da privato cittadino e non da Ministro».

Le uscite su Santanché, Berlusconi e la polizia «guardia del potere»
Nel mirino, nelle ultime ore, sono finite le osservazioni che l’attuale ministro in passato ha rivolto all’ex deputata azzurra Santanché («Ha gli zigomi rifatti e se fossi una donnale sputerei in faccia»), o quelle sul Cavaliere dopo il terremoto dell’Aquila («Iettatore nano, imperatore della sfiga»), o alla polizia («È solo un corpo di guardia del potere, invece che una forza al servizio dei cittadini»).

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