Dopo lo strappo agostano e la formazione del nuovo esecutivo, l’ex responsabile del Viminale ha espresso in più di un’occasione posizioni critiche nei confronti del capo dello Stato
di Andrea Carli
Il messaggio di Mattarella conquista gli italiani su social e tv
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L’ultimo episodio è recente. Risale all’ultimo giorno dell’anno. L’occasione: il tradizionale discorso agli italiani, a reti unificate, del presidente della Repubblica. La maggioranza delle forze politiche plaude all’intervento del capo dello Stato. Tutte tranne Matteo Salvini, leader della Lega. In un lungo contro-discorso in diretta su Facebook, pur non citando in maniera esplicita il presidente della Repubblica, lancia la sua frecciatina. «Con l’aiuto di Dio e del cuore immacolato di Maria – afferma- siamo pronti a prendere il Paese per mano» . A Capodanno, aggiunge l’ex vicepremier, «bisogna fare discorsi più melliflui, più incolori, più indolori, più insapori, le mie sono parole scomode».
Salvini diserta gli auguri di Natale al Quirinale
Quello della notte di San Silvestro è il secondo caso in pochi giorni. Il primo è il 18 dicembre. Salvini interviene a Roma a un convegno organizzato da Confapi. «Immagino – afferma – che ci saranno delle polemiche, visto che oggi al Quirinale ci sono gli auguri natalizi, con deputati e senatori, ma ho un aereo alle 14, c’è la recita di Natale di mia figlia e dovendo scegliere, ubi maior…».
Salva-Stati: «chiederò un incontro al presidente»
Andando indietro nel tempo, si arriva a giovedì 28 novembre: sono i giorni della polemica sul Mes, il Meccanismo europeo di stabilità. Salvini accusa Conte di aver sottoscritto l’intesa con l’Europa senza prima averla sottoposta al Parlamento. «Contiamo che il garante della Costituzione faccia valere quello che sancisce la Costituzione – afferma in una conferenza stampa a Montecitorio -. Si torna in Parlamento. Sospendiamo tutto. Fermi, ci spiegate in Parlamento cosa state facendo e poi semmai si va avanti. Occorre un altro atto parlamentare, se M5s ha cambiato idea (sul Mes, ndr). Chiederemo un incontro al presidente della Repubblica, che è garante della Costituzione».
Dopo la vittoria in Umbria chiama in causa il Colle
Ancora un passo indietro. Lunedì 28 ottobre. Con tre ore di sonno alle spalle e un bel po’ di caffé vinti scommettendo sul successo della Lega in Umbria, Salvini si gode a Perugia il trionfo del Carroccio e del resto del centrodestra nella regione conquistata da Donatella Tesei. «Oggi è una splendida giornata, altro che lunedì», esordisce in conferenza stampa citando Vasco Rossi. L’ex ministro dell’Interno va oltre e chiama in causa il Quirinale: «Il presidente Mattarella potrebbe fare una riflessione – dice -: il governo Conte non è forte e coeso ma è inviso al popolo italiano e il capo dello Stato potrebbe prendere in considerazione questo nuovo scenario». Parole che non vengono enfatizzate troppo dagli altri alleati.
La distanza cresce con la nascita del Conte due
La distanza tra Salvini e il presidente si fa consistente dopo lo strappo del leghista all’esecutivo Cinque Stelle-Lega e la nascita del Conte due a trazione M5S, Pd, Italia Viva e LeU. Il 4 settembre Salvini affida ancora una volta a una diretta Facebook il suo disappunto. Si rivolge a Mattarella e chiede: «Presidente, parlava di un governo di lunga durata, con solidi principi e un programma comune. Non le viene da ridere, da sorridere? Non era meglio – rincara il leghista – chiamare a votare 60 milioni di italiani anziché 60mila persone su Rousseau? All’estero parlano di governino. Orgoglioso che la Lega sia immune da queste schifezze».
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