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Dall’anno bellissimo al mitra: le promesse sono finite e ora i gialloverdi passano alle minacce

L’ultimo atto della Manon Lescaut – la struggente edizione è andata in scena alla Scala di Milano – si svolge in una landa desolata della Luisiana. Laggiù si compie il destino della giovane fanciulla, condannata per furto e imbarcata a forza, con molte ladre, prostitute e migranti in cerca di fortuna. La Francia di Filippo d’Orleans svuotava prigioni e ripopolava così il territorio d’Oltremare, dove era cominciata una corsa all’oro.

Oro inesistente, primo grande esempio di bolla speculativa e uso spregiudicato di denaro cartaceo e titoli che la corona di Francia cercò di sostituire al denaro in moneta, l’argent. Artefice del progetto fu l’economista scozzese John Law, biscazziere e avventuriero, ma geniale al punto da diventare di fatto un ministro delle finanze ombra e in seguito ricordato come l’uomo che inventò il denaro. Fu sua l’idea di fare circolare la notizia dell’oro della Luisiana, che scatenò la corsa all’acquisto di azioni della Compagnia di sviluppo coloniale e titoli di Stato, fino al crollo della Borsa che lo costrinse a fuggire a Venezia, dove morì.

La disinvoltura di Straw e il romanzo di Manon, se mettiamo fra parentesi Puccini e l’amore, potrebbero essere ambientati nell’attuale bolla globale di denaro immateriale, di nuovi debiti contratti per pagare interessi su vecchi debiti, di giovani generazioni che pagheranno i debiti delle vecchie, di migranti e derelitti mandati a lavorare o a morire in lande desolate e mari in tempesta, di bufale e fake news distribuite ad arte, come nella Francia pre rivoluzionaria, per illudere il popolo, cementare il consenso e galleggiare, fino a quando è possibile, cioè fino a quando i regimi crollano, le rivoluzioni scoppiano e la ghigliottina funziona a pieno ritmo. La storia non si ripete, ma i ricorsi storici non sono bufale, così come non lo sono le disinvolte astuzie dei governanti con l’acqua alla gola. Che cosa fa un governo quando le casse sono vuote, la crescita sta a zero, il debito pubblico si gonfia e le riforme vengono rinviate per paura?

La prima mossa consiste nel guadagnare tempo, drogando il popolo di promesse e illusioni, sostenute da un’opinione pubblica compiacente e dal disgusto nei confronti dei governi precedenti. Si azzerano propositi di risanamento e si stabiliscono per decreto abolizione della povertà, punizione delle élite, confisca dei privilegi, oboli per tutti.

https://www.linkiesta.it/it/article/2019/04/23/governo-lega-m5s-boom-economico/41903/

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