Dopo il primo giro di consultazioni Mattarella dovrebbe dare a Pd e M5s il weekend per chiarirsi le idee. Poi lunedì si attende una risposta sulla volontà dei leader dei due partiti di dare vita a un esecutivo di legislatura
di Andrea Gagliardi
Il j’accuse di Giuseppe Conte a Matteo Salvini
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Con le dimissioni del premier Giuseppe Conte si è aperta ufficialmente la crisi di governo. Ora tocca alle forze politiche spiegare rapidamente e con chiarezza al Quirinale le proprie posizioni: a favore di una interruzione della legislatura. O, viceversa a sostegno della volontà di tentare la strada di un nuovo governo. La strada è stretta e i tempi compressi.
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Nodo maggioranza e premier
Oggi, mercoledì 21 agosto, partono le consultazioni. Si svolgeranno in soli due giorni con i big chiamati a salire al Colle nella giornata di giovedì (M5s e Lega nel pomeriggio, Pd, Fi e Fdi in mattinata). Mattarella verificherà rapidamente se tra le forze parlamentari è maggioritario il partito del ritorno al voto o del non voto. Tramontato il governo gialloverde sarà essenziale che Pd e M5s si dicano disponibili (portando nero su bianco una maggioranza parlamentare) a tentare un nuovo governo ed esprimano il nome di un premier da incaricare per dare corpo all’accordo.
È impensabile che Mattarella possa concedere i quasi tre mesi del 2018 per far lievitare una intesa. Dopo il primo giro di consultazioni Mattarella dovrebbe dare a Pd e M5s il weekend per chiarirsi le idee. Poi lunedì si attende una risposta sulla volontà dei leader dei due partiti di dare vita a un esecutivo di legislatura. In quel caso conferirà l’incarico alla persona indicata da Di Maio e Zingaretti. Altrimenti elezioni. Data più probabile 27 ottobre.
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