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Decreto sicurezza-bis, via le multe sui soccorsi

È scontro nel Governo sul decreto sicurezza in Consiglio dei ministri. Notte di tensione a palazzo Chigi tra il presidente del Consiglio Giuseppe Conte e il leader del Carroccio Matteo Salvini, ai ferri corti per le criticità del decreto legge sicurezza bis segnalate sia dai consiglieri giuridici del premier ma anche dal Quirinale.

Nella nuova bozza del decreto approvata dal Viminale restano le multe alle navi che non rispettano le normative, ma sparisce il riferimento agli interventi di soccorso ai migranti. Nella versione di lunedì si prevedevano sanzioni (da 10mila a 50mila euro) per le navi che soccorrevano migranti violando le norme e le istruzioni «delle autorità responsabili dell’area in cui ha luogo l’operazione di soccorso». Ora le sanzioni, di uguale importo, sono limitate a chi viola il divieto di ingresso nelle acque italiane.

Alla fine, dopo un Cdm di circa tre ore con discussioni molto animate e sospensioni cariche di tensioni per gli approfondimenti tecnici sugli aspetti a rischio incostituzionalità (in particolare, sulle multe per chi aiuta i migranti), sia l’esame del decreto sicurezza sia quello del decreto famiglia (sponsorizzato da Luigi Di Maio) vengono rinviati, in un clima di forte nervosismo.

Ma la Lega non digerisce la fumata nera e chiede l’approvazione del testo – con modifiche – in un nuovo Cdm da tenere già in settimana. Il via libera arriverà, assicurano fonti del Carroccio, anche perchè sono stati accolti «i suggerimenti e fatti gli ultimi miglioramenti» a un provvedimento che «combatte camorristi, scafisti e teppisti, dando più forza e tutela alle Forze dell’ordine». A riunione finita, da Palazzo Chigi tentano di ridimensionare la portata della lite e assicurano che il «clima è sempre stato sereno». Da registrare, tra i provvedimenti comunque approvati dal Governo nel corso della lunga riunione “stop and go” (la prima parte, iniziata lunedì alle 16, è durata appena 20 minuti, giusto il tempo di impugnare alcune leggi regionali) il via libera al pacchetto nomine e al Ddl sui magistrati onorari.

Ordine del giorno “pesante”
Come noto, l’ordine del giorno della riunione era di quelli pesanti: sul tavolo c’era infatti il controverso decreto “sicurezza bis”, voluto da Salvini e criticato dagli esperti dei diritti umani dell’Onu. E il decreto “famiglie” portato da Di Maio, con un fondo da un miliardo di euro per aiutare i nuclei in difficoltà. Accompagnava entrambi i provvedimenti l’inedita formula «inizio esame», che sembrava escludere un via libera immediato. E infatti il Consiglio dei ministri si è chiuso a tarda notte con un rinvio su entrambi i provvedimenti.

Proprio in merito al dl “sicurezza bis” nel corso della seconda parte del Cdm si è appreso che il premier Giuseppe Conte ha segnalato alla riunione come alcune criticità sul provvedimento siano state segnalate anche dal Quirinale. Un elemento che ha alimentato le tensioni in Cdm, con il vicepremier Matteo Salvini che – stando a fonti del governo – avrebbe detto (rivolto a Conte): «Attendo di capire quali siano le criticità del decreto».

Riforma giudici di pace «salvo intese»
Il vicepremier Matteo Salvini ha quindi annunciato l’ok «salvo intese» al Ddl sui magistrati onorari. «Altra promessa mantenuta, tutelati migliaia di lavoratori messi a rischio dai governi del Pd e garantito il funzionamento della giustizia. Sono soddisfatto per il lavoro fatto anche sui magistrati onorari» ha detto. Soddisfazione ha manifestato anche il ministro alla Giustizia, Alfonso Bonafede.

Sì al pacchetto nomine
In pista, sempre secondo l’ordine del giorno, c’erano poi le intese sulle autonomie regionali invise al M5S (qui la formula utilizzata era «aggiornamento sullo stato dell’iter», che ha allontanato da subito la possibilità di un disco verde definitivo) e un altro disegno di legge sul nuovo regolamento per le spese di Giustizia. Tragli atti deliberati nel corso della riunione, le nomine di Biagio Mazzotta alla Ragioneria Generale dello Stato, di Giuseppe Zafarana quale nuovo Comandante generale della Guardia di Finanza, e dell’economista Pasquale Tridico al vertice dell’Inps. In questo caso si è trattato dell’investitura ufficiale, dopo i primi mesi in veste di commissario.

Le norme sull’inclusione scolastica
Novità anche per quanto riguarda il capitolo scuola. «Il Consiglio dei ministri – fa sapere Salvatore Giuliano, sottosegretario del MoVimento 5 Stelle al Miur – ha approvato un provvedimento sulla disabilità a scuola. Con la revisione del decreto delegato della ‘Buona scuola’ 66/2017 potremo migliorare l’inclusione degli oltre 200mila studenti con disabilità, aumentando la partecipazione di tutti i soggetti che affiancano questi giovani nella vita di tutti i giorni». I ministri della Famiglia e disabilità, Lorenzo Fontana, e dell’Istruzione, Marco Bussetti, entrambi della Lega, definiscono «una rivoluzione culturale nel campo dell’inclusione» il testo che il consiglio dei ministri ha approvato in via preliminare.

I dubbi di Giorgetti sull’imparzialità di Conte
Ieri, a complicare i rapporti nel Governo dopo giorni di attacchi tra i due partiti alleati c’erano poi i dubbi sull’atteggiamento super partes del premier, dubbi avanzati in una intervista dal sottosegretario leghista alla presidenza del Consiglio Giancarlo Giorgetti. «C’è una grammatica costituzionale: se si mette in dubbio l’imparzialità e l’operato del presidente del Consiglio si mette in discussione anche l’azione di governo e allora bisogna farlo in base a percorsi chiari e trasparenti», ha replicato Conte a poche ore dal Consiglio dei ministri, invitando a utilizzare, per le critiche sulle sue scelte, lo stesso Cdm e «in prospettiva anche il Parlamento». «Non possiamo accettare allusioni, insinuazioni affidate alla stampa con una mezza intervista, un mezzo video su facebook. Chi lo fa se ne assuma conseguentemente la responsabilità», ha concluso il premier.

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