Martedì 5 il presidente cinese visiterà il padiglione italiano della Fiera di Shanghai dedicata alle importazioni, alla quale partecipano 160 imprese italiane
di Stefano Carrer
(ANSA)
DAL NOSTRO INVIATO – Riuscirà Luigi Di Maio a far brindare il presidente cinese Xi Jinping con un bel bicchiere di prosecco, simbolo di un made in Italy che sta sfondando sempre più sui mercati internazionali? L’intenzione è proprio questa. L’occasione sarà martedì mattina, quando Xi, dopo l’atteso discorso con cui inaugurerà la seconda edizione della China International Import Expo (Ciie) – la megafiera dedicata esclusivamente alle importazioni – dovrebbe passare a visitare il padiglione italiano.
Sono circa 160 le imprese italiane che partecipano all’evento. Di Maio è giunto lunedì 4 a Shanghai e ha già visitato lo stabilimento e il centro per l’innovazione di una eccellenza dell’automazione industriale, Comau (gruppo Fca).
L’anno del turismo
Il 2020 – ha detto il ministro degli Esteri italiano – dovrà essere l’anno in cui l’Italia potrà cogliere i frutti del memorandum sulla Via della Seta firmato lo scorso aprile con la Cina. Di Maio ha citato in particolare accordi in dirittura di arrivo nel settore agroalimentare, dalle carni bovine al riso, e sottolineato che in occasione delle celebrazioni per i 50 anni delle relazioni tra Italia e Repubblica Popolare, l’anno prossimo dovrà essere l’anno del turismo, da promuovere anche attraverso una rinegoziazione degli accordi sui collegamenti aerei.
No alle guerre commerciali
In un incontro con il ministro degli esteri cinese Wang Yi, Di Maio ha lasciato cadere gli accenni alla questione più delicata del momento, quella della gestione delle reti 5G, e si è sentito evidenziare che Pechino è in favore di una Europa unita e forte, con un indiretto riferimento alla recente dichiarazione di Donald Trump su una Italia che starebbe meglio fuori dalla Ue.
Linea condivisa con il collega cinese – è stato evidenziato – contro il protezionismo e le guerre commerciali. Come segno di riguardo, il ministro è stato inviato alla cena dei capi di Stato e di governo in programma nella serata di lunedì. Lì – così come martedì alla cerimonia di apertura – incrocia Emmanuel Macron: si vedrà se il presidente francese si è ancora legato al dito la spedizione di alcuni mesi fa in terra di Francia con Di Battista in apparente sostegno ai Gilet Gialli.
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