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Di Maio: “Nessun veto a Berlusconi, ma io governo solo con la Lega”

Dichiarazione a sorpresa del capo politico dei 5 stelle, che elimina la pregiudiziale nei confronti dell’ex premier pur di arrivare a formare un governo con Matteo Salvini, evitare governi del presidente e voto anticipato a luglio

Roma – Svolta a sorpresa del leader politico del Movimento 5 Stelle, Luigi Di Maio, conversando con i cronisti a Montecitorio, che toglie il veto finora espresso come condizione necessaria per dare un governo all’italia: “Silvio Berlusconi è il meno responsabile di questo stallo politico”Non è un veto su Berlusconi, ma la volontà di dialogare con la Lega. Noi vogliamo fare un governo che preveda due forze politiche e non quattro. La nostra posizione resta. Se siamo arrivati a questo punto è perché ci sono dei responsabili. Se dovessi fare una graduatoria delle responsabilità di questo blocco e del ritorno al voto in cima c’è sicuramente Salvini che ha scelto Berlusconi invece del cambiamento, poi Renzi che ha ingannato il suo partito e l’opinione pubblica, poi c’è Martina che si è piegato a Renzi, e in fondo c’è Berlusconi. Perché tutte le persone che ho elencato possono decidere se andare in una direzione o in quella di Berlusconi. E invece sia Renzi che Salvini hanno deciso di rimanere legati al leader di Forza Italia. Bene, facciano come vogliono. Il vero grande tema quindi non è lui“, ha concluso Di Maio.

In questo modo il pentastellato risponde a distanza al leader del Carroccio che ancora oggi dice: “Ci provo fino all’ultimo, ma nessuna pressione, nessuna voglia di dare consigli a nessuno. Ieri non ho sentito BerlusconiLa mia posizione di oggi è quella di due mesi fa: lavoro a un governo che premi il voto degli italiani. Ci sono ancora due veti incrociati, non è cambiato niente. Io in mezzo, nessuno dice no alla Lega. Non esistono governi neutrali. L’unica eccezione che dico a Mattarella è che se voleva un governo che non aveva i numeri doveva mandare il mioAvrebbe comunque numeri più ampi di questi che sta per proporre. La Belloni – precisa a proposito della segretaria generale della Farnesina data in pole per un incarico da parte del capo dello Stato –  non la conosco, sarà la migliore persona del mondo, ma se è un’esponente ministeriale che ha ottimi rapporti con Bruxelles la trovate in sintonia con gli elettori che hanno scelto il cambiamento?“. 

 

 

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