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Di Maio: “TV tradizionali hanno giorni contati, puntiamo a nuova Netflix italiana”

Il ministro allo sviluppo economico, con delega alle telecomunicazioni, scrive un lungo post su Facebook: “tempo che in Italia si inizi a fare investimenti che vanno nell’ottica delle nuove tecnologie e non di quelle vecchie”

“Le tv tradizionali hanno i giorni contati, ma la prossima Netflix puo’ essere italiana!”. Con un lungo post su Facebook il vicepremier Luigi Di Maio entra a piedi uniti sulla riforma della televisione pubblica, evocata nei giorni scorsi anche dal garante del Movimento, Beppe Grillo.

“MODELLO TV TRADIZIONALI IN CRISI”

“Noi del MoVimento è da anni che diciamo che con l’avvento della Rete sarebbe cambiato tutto e i media tradizionali ne avrebbero fatto le spese. Non era una profezia fine a sè stessa, ma un indicatore di dove investire per garantire un futuro al nostro Paese”. 
“Venerdì Morgan Stanley ha pubblicato un report sul futuro della televisione con dati inequivocabili – scrive Di Maio – in Italia al momento Netflix ha una penetrazione stimata attorno al 6%, ma cresce a un ritmo del 3% l’anno e quindi raggiungerà il 20% in 5 anni. Quello sarà il punto di non ritorno che in America ha coinciso con il declino del consumo della tv tradizionale. Prevedono quindi che nei prossimi 5 anni gli operatori tradizionali italiani ed europei avranno un calo degli utili del 40%. Come conseguenza di questa analisi Morgan Stanley ha declassato il suo giudizio su alcune aziende, come Mediaset che è passata da 3,8 a 2 con un tonfo in borsa di quasi il 5% con un’azione che ora vale 2,7 euro. È andata ancora peggio ai tedeschi: ProsiebenSat perde il 7,53% e Rtl il 7,26%”, riporta ancora il vicepremier M5s. 
“Il motivo del ribasso – prosegue – è spiegato da altri dati presenti nel testo. Pensate che una volta che Netflix entra in una casa, il consumo di tv tradizionale cade del 16-30%. Per di più è finita la crescita della pubblicità, che rappresenta tra il 50 e il 90% dei ricavi delle tv tradizionali. Se proiettate questi dati nel tempo è chiaro cosa succederà”

“RAI, STOP ALLA LOTTIZZAZIONE, SI PREMI IL MERITO”

I nuovi scenari aperti da realtà come Netflix, avverte Luigi Di Maio, sono fronti sui quali “devono interrogarsi anche le grandi aziende culturali del Paese, in primis Rai e Mediaset. Per loro sarà fondamentale riuscire a rinnovarsi con nuove persone e nuove idee, pensando a nuovi prodotti e inserendosi in una logica completamente diversa da quella seguita fino ad oggi”. 
“In particolare – scrive sempre su Facebook il ministro per lo Sviluppo economico – in Rai deve iniziare a trionfare il merito e a entrare aria nuova. Il primo passo è la fine della lottizzazione da un lato e – rimarca ancora – la pretesa di avere editori puri dall’altro”. 

“MODELLO NETFLIX E NUOVE INFRASTRUTTURE PER RILANCIARE INDUSTRIA CULTURALE”

“Davanti a questo scenario, come ministro dello Sviluppo Economico con delega alle telecomunicazioni, dico che è tempo che in Italia si inizi ad anticipare il futuro e a fare investimenti che vanno nell’ottica delle nuove tecnologie e non di quelle vecchie”, osserva ancora Di Maio. 
“È fondamentale il 5G ad esempio, la banda larga, ma è anche fondamentale incentivare la fornitura di quei servizi che possono essere di supporto alle piattaforme di oggi e nel medio e lungo periodo investire in nuovi modelli di business e nuove tecnologie per sviluppare a casa nostra le piattaforme del futuro. Se la prossima Netflix sarà italiana – torna ancora sul tema – dipende dagli investimenti che facciamo oggi. Penso a dare un’opportunità alle giovani imprese che si occupano della creazione di nuovi format e di contenuti multimediali, a quelle che realizzano applicazioni in questo settore, a quelle che inventano da zero nuove tecnologie. In definitiva a stimolare creatività e competenze tecnologiche in questi ambiti”. 
“Un prodotto italiano di successo diffuso su Netflix o piattaforme simili, sarebbe un volano importante per far conoscere il nostro stile di vita e per far ripartire la nostra industria culturale. Se riusciremo anche a sviluppare delle piattaforme italiane che hanno successo mondiale sarà un ritorno incredibile su tantissimi fronti”. “Una cosa è sicura: è un momento di grandi cambiamenti e quindi di enormi opportunità. Con investimenti oculati e un serio indirizzo politico le coglieremo e saremo protagonisti. Forse qualcuno dirà che sto sognando. Me lo dicevano anche nel 2009 e oggi siamo al governo del Paese”.

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