Seguire l’account Twitter ufficiale del ministero degli Esteri è un ottimo modo per farsi un’idea di chi sale e chi scende nelle gerarchie della Farnesina. Scorrendo la timeline si scoprono infatti le attività dei sottosegretari: a volte i loro account personali sono ritwittati, ma più spesso l’account @ItalyMFA pubblica contenuti originali per fare pubblicità agli eventi a cui partecipa il corpo politico del ministero. La policy dovrebbe valere per tutti, ma non è così.
I sottosegretari in quota 5 stelle godono di un trattamento di riguardo da parte del profilo ufficiale della Farnesina, molto attento a far sapere agli addetti ai lavori quali sono le attività dei pentastellati agli Esteri. La più seguita è Emanuela Del Re, citata in 8 tweet originali e ritwittata 3 volte. Tuttavia, Del Re è andata all’Assemblea generale dell’Onu con il ministro degli Esteri Di Maio, la pubblicità è in qualche modo giustificata. Al contrario, le attività e le dichiarazioni di Manlio Di Stefano, rimasto come Del Re al suo posto anche dopo il cambio di governo, sono costantemente rilanciate. È citato 6 volte, più un retweet, sempre per sue partecipazioni a eventi legati a imprese italiane che esportano, diplomazia economica, innovazione. A beneficio quasi personale di Di Stefano c’è anche l’account ufficiale della diplomazia economica italiana, @Diplomazia_Ec_I, che twitta poco, ma quando twitta pubblicizza le sue attività. Come se fosse l’unico sottosegretario a occuparsi di questi temi. Niente a che vedere con lo spazio dedicato a Marina Sereni (2 citazioni) o a Riccardo Merlo (soltanto una).
Il dettaglio può apparire secondario, ma si lega a una questione più importante. Le deleghe ai sottosegretari non sono ancora state assegnate, in particolare quella al commercio estero, competenza che la Farnesina eredita dal ministero dello Sviluppo economico. La delega comporta maggiori risorse per 170 milioni di fondi promozionali, 75 milioni per il funzionamento dell’Agenzia Ice (che è trasferita sotto l’autorità della Farnesina, insieme con i suoi 400 dipendenti) e 50 milioni del piano Export Sud, oltre a circa 100 dipendenti del Mise.
Secondo quanto riportato dal Foglio e dal Sole 24 Ore, Pd e 5 Stelle erano d’accordo per attribuire la delega a Ivan Scalfarotto, persona riconosciuta per la sua competenza in materia. Non la deve vedere così chi gestisce la pagina Twitter della Farnesina: Scalfarotto non è mai citato direttamente, né sono pubblicizzate sue attività. Come se non esistesse. Per trovare un cenno alla sua presenza si deve tornare a più di un mese fa, il 19 settembre, quando l’account @ItalyMFA ha ritwittato il suo profilo personale, felice per la scelta di trasferire il commercio estero dal Mise alla Farnesina. Appunto. Al ministero la rivalità con Manlio Di Stefano, che ambisce alla delega, è nota, così come è nota la vicinanza tra sottosegretario e ministro 5 stelle: «In materia non c’è paragone tra Di Stefano e Scalfarotto, lo sappiamo noi al ministero così come lo sanno le imprese che puntano sull’export – spiega una fonte della Farnesina – Sappiamo anche che questo ritardo agli imprenditori non piace, ma il nodo adesso è eminentemente politico. Di Maio deve compiere una scelta che per il momento non intende fare».
I tweet dell’account ufficiale del ministero rivelano anche la grandissima presenza di Elisabetta Belloni, segretario generale della Farnesina e vero ministro ombra durante la gestione di Enzo Moavero, con cui i rapporti si erano degradati molto presto – secondo diverse nostre fonti i due non parlavano tranne che in occasioni in cui erano costretti a farlo. A ogni cambio di governo Belloni si ritrova nel totoministri, anche se la diretta interessata ha sempre negato di avere ambizioni politiche. È possibile che, visto il grande spazio a lei dedicato dai profili social (citata ben 10 volte dallo scorso settembre a oggi), Luigi Di Maio per adesso non la consideri una rivale. Anzi, i due hanno impostato un rapporto proficuo: il ministro si fida molto, la diplomatica sa di poter avere molta influenza.
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