Via libera nella notte delle Commissioni Finanze e Lavoro del Senato al decreto fiscale. Tra le modifiche approvate la mini-proroga per le cartelle e la possibilità di cumulo tra assegno di validità e reddito da lavoro. Il provvedimento è atteso oggi in Aula. Il testo passerà quindi alla Camera per la seconda lettura e l’ok definitivo.
– LE NORME – Nove giorni in più per il pagamento della rottamazione-ter e del saldo e stralcio, che era previsto alla fine di novembre. Il governo ha messo un freno alle richieste dei partiti, che spingevano uniti per far slittare il termine al 2022, e alla fine nel dl fiscale ha fissato il termine al 9 dicembre, destinato ad arrivare al 14 con i cinque giorni di tolleranza. In direzione contraria rispetto a una recente sentenza della Cassazione i senatori hanno poi approvato un emendamento del Pd che esenta la Chiesa dal pagamento della tassa sui rifiuti. Niente più Tari per le basiliche di San Giovanni in Laterano, di Santa Maria Maggiore, di San Paolo e altri edifici, fra cui il palazzo pontificio di Castel Gandolfo, l’Università Gregoriana, i due palazzi di Sant’Apollinare e la Casa degli esercizi per il Clero di San Giovanni e Paolo. Fra le poche modifiche che hanno incassato l’ok anche la richiesta, quasi univoca, dei partiti di allungare di trenta giorni, da 150 a 180, i tempi per saldare le cartelle sospese durante l’emergenza Covid che l’Agenzia delle entrate ha iniziato a inviare a settembre ai contribuenti. Ci sarà anche più tempo, fino al 16 gennaio 2022, per pagare gli avvisi bonari in scadenza tra l’8 marzo e il 31 maggio 2020 che avrebbero dovuto essere effettuati entro il 16 settembre 2020 o, in caso di pagamento rateale, entro il 16 dicembre 2020 ma la cui riscossione è stata sospesa per la pandemia. Arriva anche una stretta per i ricorsi che i contribuenti possono presentare se destinatari di una cartella di pagamento che ritengono non sia mai stata notificata. Altro fronte su cui si sono unite le forze politiche è il Patent Box, chiedendo al governo di rivedere le novità sul regime opzionale di tassazione agevolata sui redditi derivanti dall’utilizzo di software protetti da copyright e brevetti industriali, contestata da più parti, in particolar modo da Confindustria. Pressing per ora a vuoto: l’esecutivo, però, si è impegnato a riformulare la norma nelle prossime settimane in manovra. Nella discussione sulla legge di Bilancio si riproporrà anche la partita sulle cartelle. Forza Italia ha presentato un ordine del giorno condiviso dalle altre forze di maggioranza per impegnare il governo alla proroga al 2022. E nelle complicate dinamiche politiche di queste settimane si è creato un incidente nel centrodestra, con FdI che ha chiesto, finora invano, agli alleati azzurri di poter mettere la prima firma sull’ordine del giorno, come riconoscimento politico del suo ruolo di opposizione.
Fonte Ansa.it