(ANSA) – CAGLIARI, 19 OTT – Chi decide se disporre la
chiusura dopo le 21 di strade e piazze dei centri urbani dove si
possono creare situazioni di assembramento? Dalla versione
finale del Dpcm è sparita la parola “sindaci”, e adesso il
dubbio attanaglia anche i primi cittadini sardi. Scrive su
Facebook il presidente dell’Anci Sardegna Emiliano Deiana: “Alla
fine hanno tolto la ‘cosa’ dei sindaci e l’hanno sostituita con
un ‘non si sa chi’: Prefetto, Questore, Comitato ordine
pubblico”. Come al solito, denuncia Deiana, “la lettura del
testo definitivo dei Dpcm consente di farsi un’opinione certa su
almeno una questione: scrivono in un italiano raffazzonato,
borioso e approssimativo. Alla quarta riga ho abbandonato avendo
chiaro che le leggi non le possono scrivere Casalino e
Spadafora”.
Il presidente regionale dell’Anci aveva già espresso tutte le
sue perplessità sulla delega ai sindaci: “Se un Governo decide
di attuare il coprifuoco lo fa, la delega ai sindaci non è solo
uno scaricabarile, ma proprio un’idiozia”. Infatti, “se un
sindaco chiude e l’altro lascia aperto cosa pensate che avvenga
sul territorio? Che le persone si mettono in macchina e migrano
da un posto all’altro”. E infine: “Se chiude il Governo il
controllo dell’esecuzione delle misure è demandato a polizia e
carabinieri, ma se chiude un sindaco, specie in città
medio-piccole e con gli organici dei vigili risotti all’osso,
chi controlla?” (ANSA).
Fonte Ansa.it