L’ispirato senatore semplice è al lavoro per insegnare al mondo intero cos’è la bellezza. La piattaforma Netflix lo ha coperto di soldi per un lavoro che si annuncia come l’utilizzo dell’arte e della cultura fiorentina per scopi politici e personali
Il programma Tv di Matteo Renzi su Firenze inizierà le riprese fra pochi giorni, il 19 agosto, ma incassa già un rifiuto.
Mediaset, infatti, che secondo indiscrezioni più volte riportate dalla stampa aveva confermato contatti con il produttore Lucio Presta e sembrava interessata a comprare la trasmissione, ha smentito.
Vi sono quindi non poche probabilità che le otto puntate della docuserie renziana non vengano trasmesse in Tv (perlomeno sulle reti italiane) e vadano in onda in rete, con qualche speranza da parte dell’ex segretario Pd sulla gettonatissima piattaforma Netflix, tramite la quale approderebbe anche all’estero.
Intanto si sa che la trasmissione condotta dall’attuale senatore Pd frutterà a quest’ultimo un cachet di diverse centinata di migliaia di euro, in parte vincolati al successo della trasmissione stessa.
La docuserie, dallo scopo apparentemente culturale lascia intendere, per ammissione dello stesso Renzi, un rilevante sottinteso. “Ne verrà fuori una grande battaglia contro la demagogia” ha infatti dichiarato, “il qualunquismo e la paura. Bellezza contro odio, apertura contro protezionismo, Rinascimento contro oscurantismo“.
Raccontare la Firenze dei Medici per criticare l’Italia di Salvini, in altri termini. Difficile immaginare qualcosa di più politico, insomma.
Fonte: affaritaliani.it