Elena Fattori ha trascorso un decennio dentro il movimento Cinque stelle, di cui sei anni da parlamentare. Ne è uscita da due mesi, dopo aver votato più volte contro i decreti sicurezza e aver chiesto trasparenza sui soldi che ogni mese tutti gli eletti devono versare a Rousseau, a Davide Casaleggio.
Senatrice Fattori, che effetto le fa sapere che Grillo e Casaleggio sono sotto la lente dell’antiriciclaggio per una serie di operazioni bancarie?
Nessuna sorpresa. lo denuncio da tempo che ci sono movimenti di denaro non chiari.
Che significa movimenti di denaro non chiari?
Mi riferisco alle raccolte fondi per feste e altre attività, soldi sui quali era difficile capire l’utilizzo finale nel dettaglio e chi li gestiva. Le posso dire che i conti per una festa nel Lazio li teneva Casaleggio.
A che titolo ?
Nessuno, ma lui sapeva anche i nomi dei donatori. Me lo ha detto lui stesso in una serie di messaggi.
Ritorniamo a Grillo. L’antiriciclaggio di Bankitalia sostiene che al Garante del Movimento un imprenditore avrebbe dato 120mila euro per dodici articoli e qualche inserzione. Una tariffa fuori mercato. Che ne pensa?
Ho difficoltà a capire dove finisce la pubblicità e il business e dove inizia il suo ruolo. Questa commistione c’è sempre stata. Ed è umiliante per chi davvero aveva aspirazioni ben più nobili e alte. È una delusione fortissima.
Una legge sul conflitto di interessi dovrebbe fissare nuove regole?
Ho sempre sollevato la questione. Perché i parlamentari finanziano una società di carattere commerciale che è gestita dal Fondatore del Movimento? Fare una legge sul conflitto d’interessi che illumini tutte le varie articolazioni dei partiti. Il Movimento ne ha parecchie di queste articolazioni con una costante: che i soldi in un modo o in un altro finiscono sempre alla stessa persona e alla struttura che presiede, Rousseau.
Nella segnalazione dell’antiriciclaggio si parla anche di Casaleggio. Lei qualche mese fa ha detto a Linkiesta che Casaleggio è un
lobbista. Che usa il Movimento come suo strumento. Può dimostrarlo?
Avevo ragione, ho ragione. Sa che Davide organizzava i gruppi di lavoro per il programma elettorale e poi metteva in contatto gli organizzatori di questi gruppi con persone che dicevano di avere affari in comune con lui?
È successo a lei? Vuol dire che le hannno chiesto di incontrare clienti di Casaleggio?
Certo. Adesso le fornisco la prova che è così, mi faccia cercare sul mio telefono… Intanto le dico che alla fine del 2017 ho incontrato nel mio ufficio un imprenditore nel campo agroalimentare, Gianfranco Grieci, il quale mi disse: «Lavoro a un progetto con Davide Casaleggio».
Chi le propose l’incontro?
Quell’incontro fu “sponsorizzato” da Pietro Dettori, socio di Rousseau ed ex-dipendente di Casaleggio Associati, oggi nello staff di Luigi Di Maio. Ecco, ho trovato lo scambio di messaggi. A proposito di Grieci, Dettori mi scrisse: «Vorrebbe parlare con i parlamentari che si sono occupati del programma, dare spunti, potrebbe essere interessante…». Quando l’imprenditore mi ha detto di avere un progetto con Casaleggio, non ricordo se si trattava di e-commerce o di blockchain, ho capito che quello non era un normale incontro. Era altro. Mi sono sentita usata.
Perché venne da lei?
Perché in quel momento mi occupavo, con altri, della stesura del programma agricoltura per le elezioni e per il programma di governo. Segnalai a Dettori che quella persona era molto vicina a Forza Italia. Pietro mi rispose in chat: «Non ce l’aveva detto, mi sembra una cosa vecchia…non ci ha detto di avere altre mire».
E di cosa parlaste?
Grieci mi raccontò delle sue imprese, della filiera produttiva di cui si occupa. È presidente di Fagri, Filiera Agricola Italiana, un’associazione che rappresenta una rete di imprese del settore. Grieci mi disse di lavorare con Casaleggio a un progetto di e-commerce. Mi ha invitato molte volte presso le sue attività, ma non ci sono mai andata. Mi sembrava un rapporto incestuoso. Ma mi lasci aggiungere una cosa.
Prego.
In fondo io mi occupavo di un solo settore. Ma mi chiedo ancora quanti altri miei colleghi invece siano stati più malleabili di me. Se ci sono altri clienti di Davide che si sono presentati dai miei colleghi parlamentari. Capisce allora perché dico che Casaleggio è un lobbista?
Alla fine lei ha deciso di andarsene dal Movimento.
Ho votato contro i decreti sicurezza, ho chiesto spiegazioni sul ruolo di Casaleggio, ho domandato che fine fanno i soldi che Rousseau pretende dai parlamentari ogni mese. Non ho mai ricevuto nessuna risposta. Hanno cercato di mettermi paura, dicevano che prendevo soldi per il mio blog sull’Huffington Post. Una persona che diceva di lavorare per Rousseau ha scatenato una shitstorm in rete contro di me. Ma, alla fine, il blog che veniva pagato non era il mio. Curioso, vero?
https://www.linkiesta.it/it/article/2019/12/23/casaleggio-grillo-fattori-elena/44857/