La campagna elettorale a Gioia Tauro per le elezioni comunali è ormai entrata nel vivo ed i vari candidati a sindaco in questi giorni stanno tenendo i loro comizi. Il terzo a salire sul palco è stato Nicola Zagarella, l’ “immancabile” della politica gioiese, che si è fatto presentare dall’esponente politico di Forza Italia Candeloro Imbalzano il quale ha affermato: << Gioia Tauro è una città grande e non merita di essere ridotta in queste condizioni. La città ha bisogno di sindaci che la amano, che amano il territorio. Uno di questi è Zagarella che non ha bisogno di pennacchi, ma ha deciso di candidarsi alla carica di primo cittadino solo per l’amore che lo lega alla città. Lo stesso amore che posseggono i giovani che hanno deciso di candidarsi insieme a lui alla carica di consiglieri, convinti del fatto che in Zagarella troveranno una guida sicura, un uomo che si sempre occupato delle problematiche della città. Questa squadra sarà la sorpresa delle prossime elezioni>>.
Dal canto suo il candidato a sindaco ha esordito affermando che Gioia Tauro è una città abbandonata dalle Istituzioni, una città che al contrario avrebbe potuto essere, e lo sarà nel caso della sua elezione, <<volano dello sviluppo grazie al porto che può dare occupazione a tutti i giovani>>.
Zagarella, inoltre, si è detto consapevole delle problematiche che affliggono Gioia Tauro, che ha anche elencato, ed ha sostenuto di aver deciso di candidare nella sua lista molte donne in quanto le ritiene <<meno corrotte>> e di essere sostenuto da un gruppo coeso.
Ancora ha parlato della questione ambientale, in particolare soffermandosi sul funzionamento del depuratore e del termovalorizzatore che andrebbero controllati, e dell’ospedale cittadino, un tempo fiore all’occhiello ed oggi ridotto in pessime condizioni perchè, ha lui affermato, nessuno si è mai battuto per questo.
Il candidato ha ancora parlato della necessità di rilanciare il commercio nel centro della città, della riqualificazione del centro storico e di legalità, affermando che per il suo movimento essa riveste una posizione prioritaria.
Rivolgendosi poi alla Chiesa ha affermato che anche questa debba fare la sua parte per il <<vivere civile>> e poi criticando il “Decreto salva Roma” ha sostenuto che se il governo dovesse decidere di attuarlo, allora sarebbe doveroso che si facessero analoghi decreti per Gioia Tauro e per tutti gli altri comuni in difficoltà.
Infine, chiedendo ai presenti in piazza di votarlo ha asserito: <<Sarò un sindaco tra la gente, con la gente e per la gente>>.
Maria Teresa Bagalà