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Emergenza bollette. Salvini: “Se i prezzi non scendono bisognerà razionare luce e gas”

Sull’emergenza bollette “la Lega chiede al Governo Draghi che è in carica di fare in fretta. Noi chiedemmo mesi fa un investimento maggiore, uno scostamento di bilancio, ci dissero no. Adesso tutti si accorgono che settembre e ottobre rischiano di essere devastanti per le famiglie e per le imprese. Se Draghi porta in Cdm o in Parlamento anche la prossima settimana un provvedimento da miliardi, da decine di miliardi per sostenere famiglie e imprese il voto della Lega è assicurato”. Lo ha detto il leader della Lega Matteo Salvini a margine di un incontro a Napoli.   

“Se il prezzo non scende, il prossimo Governo, e quindi per me l’operazione verità è sempre meglio che non l’operazione silenzio, dovrà razionare luce e gas a partire dalle imprese”. Così Matteo Salvini sull’emergenza bollette. “Vorrei evitarlo, ma l’ha già detto Macron, e la Francia oltretutto ha decine di reattori nucleari operativi. Noi non ce l’abbiamo, importiamo solo energia dall’estero, quindi se non si interviene il rischio di decidere chi si riscalda e chi no, chi accende la luce e chi no è assolutamente concreto”.

“Quello del costo dell’energia è un tema essenziale per una Regione ricca di imprese come la nostra, si rischia un disastro per le famiglie ai prezzi attuali e per le imprese. Io ho chiesto per primo al governo di intervenire e ho notizia che si sta predisponendo un decreto”, ha detto il leader di Forza Italia, Silvio Berlusconi.

IL PREZZO DEL GAS VOLA – Si concentra sull’energia la dinamica dei prezzi delle materie prime dopo oltre 6 mesi di guerra tra Russia e Ucraina, mentre sul fronte alimentare il grano sale per gli effetti della siccità. Risale il greggio, con il Wti americano in crescita dell’1,29% a 93,71 dollari al barie e il Brent del Mare del Nord di nuovo sopra i 100 dollari (+1,59% a 100,92 dollari). In calo il gas naturale (-1,43% a 316 euro al MWh), sceso in apertura sotto quota 300 euro, ma ormai più vicino al record di 321,4 euro della vigilia. In rialzo il grano duro (+0,66% a 872 dollari per unità da 5mila staia) e quello tenero (+0,89% a 796 dollari), mentre proseguono le esportazioni di grando dall’Ucraina attraverso i pporti sul Mar Nero. Sul fronte dei metalli cede l’oro (-0,63% a 1.747,65 dollari l’oncia), contrastati invece il ferro (+1,47% a 724 dollari la tonnellata) e l’acciaio (-0,07% a 4.078 dollari).

Fonte Ansa.it

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