Si è svolto nello studio di Cartabianca su Rai 3, il primo confronto fra i due principali candidati alla presidenza della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini del Pd e Lucia Borgonzoni della Lega (appoggiata da tutto il centrodestra). Al centro i temi dello sviluppo della regione, ma anche l’impatto delle regionali sulla politica nazionale e la tenuta del governo
di Andrea Gagliardi
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«È una presa in giro per gli emiliano romagnoli dire che il loro voto serve per mandare a casa il governo. Dopo il 26 gennaio non ci saranno né Salvini, né Renzi, né Di Maio, né la Meloni. Si vota per l’Emilia Romagna». Quanto ai Cinquestelle «sta a loro decidere se giocare un ruolo nella amministrazione della regione». Lo ha nello studio di Cartabianca su Rai 3, condotto da Bianca Berlinguer, il governatore Stefano Bonaccini del Pd nel primo confronto con la candidata Lucia Borgonzoni della Lega (appoggiata da tutto il centrodestra), che ha replicato: «Bonaccini è l’azionista più grande del Pd. Non dovrebbe vergognarsene. Io farò campagna con Salvini, Meloni e le liste civiche. Saremmo tutti felici di avere un occhio nazionale sulla nostra regione, soprattutto sui temi concreti».
Bonaccini: siamo la locomotiva d’Italia
Al centro i temi dello sviluppo della regione, ma anche l’impatto delle regionali sulla politica nazionale e la tenuta del governo. «In molti alle Europee hanno votato Lega ma alle amministrative ha votato centrosinistra. L’Emilia Romagna – ha detto Bonaccini – potrà essere la prima regione a fermare questa avanzata. Siamo la locomotiva d’Italia».
Borgonzoni: alla Lega anche i voti della classe operai
«Noi abbiamo preso non solo i voti delle periferie ma anche dalla classe operaia. La Lega dà delle risposte e anche nei comuni ci sono state importanti vittorie. Noi diamo le risposte che la sinistra non dà più» ha incalzato Borgonzoni, che ha individuato le priorità nella sanità («ci sono tempi troppo lunghi per le operazioni e per le visite specialistiche. Di questo parlavo quando ho proposto le aperture notturne») e nel taglio della burocrazia. «Siamo una regione benchmark nella sanità anche se dobbiamo fare di più nei ricoveri programmati e nei pronto soccorso, ma abbiamo una delle migliori sanità pubbliche a livello europeo» la replica di Bonaccini.
E ancora: «Sulle liste d’attesa delle prestazioni di prima fascia siamo la prima regione per risposte in Italia. La proposta della Borgonzoni di utilizzare anche la sere o le domeniche per smaltire le liste d’attesa, noi la applichiamo già da alcuni anni. La nostra sanità la difendo, è a centralità pubblica, universalistica, e tratta i poveri come i ricchi. Finché ci sarò io i poveri verranno trattati come i ricchi in Emilia Romagna».
Bonaccini: ius culturae giusto ma non è priorità del Paese
Non sono mancati riferimenti ai temi nazionali. «Lo ius culturae? Un bambino che nasce e studia in italia deve essere italiano come gli altri. Ma il messaggio comunicativo non deve diventare che quella è una priorità del Paese. La priorità è un grande piano per la lotta al dissesto idrogeologico» è stato l’affondo di Bonaccini, che ha annunciato un grande piano di edilizia popolare.
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