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Equo compenso, da Forza Italia proposta di legge per correggere criticità

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Porre rimedio ad alcune criticità relative alla disciplina dell’equo compenso. È l’obiettivo di una proposta di legge presentata oggi alla Camera da Andrea Mandelli, deputato di Forza Italia e responsabile azzurro per i rapporti con le professioni

24 luglio 2019


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Porre rimedio ad alcune criticità relative alla disciplina dell’equo compenso. È l’obiettivo di una proposta di legge presentata oggi alla Camera da Andrea Mandelli, deputato di Forza Italia e responsabile azzurro per i rapporti con le professioni. «Siamo di fronte a professionisti che tutti i giorni – ha detto Mandelli – anche in questi anni di crisi, ci hanno messo la faccia, hanno mandato avanti il paese, hanno fatto quel pezzo di Pil importante che spesso è sconosciuto ma che in realtà incide parecchio nell’attività di tutti i giorni del Paese. Uno dei temi in cui in questi anni ci siamo confrontati è stato quello dell’equo compenso e abbiamo deciso di presentare questo progetto di legge, con la necessità di costruire un percorso insieme, un percorso che sia positivo per i professionisti».

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Il disegno di legge (firmato tra gli altri da Maria Grazia Gelmini e Renato Brunetta) è composto da 6 articoli: nel primo si stabilisce cos’è l’equo compenso, nel secondo viene stabilito che l’equo compenso si riferisce a qualsiasi rapporto professionale e sottolinea che tutti devono sottostare ad esso. «Rimangono esentati i consumatori finali, quindi non e’ una norma che va a penalizzare il cittadino», ha sottolineato Mandelli.

L’articolo 3 fornisce la legittimazione ai consigli nazionali per intraprendere azioni collettive per inibire violazioni all’equo compenso. L’articolo 4 introduce la novità che contempla che il ministero possa siglare un protocollo d’intesa con ogni singola professione, affinché il rapporto tra ordine professionale e ministero possa trovare quella giusta calibrazione per gestire singolarmente ogni rapporto con un decreto. L’articolo 5 va a contemperare quanto e’ stato fatto in passato, senza abolire ma integrando. L’art 6 reca la clausola di invarianza degli oneri a carico della finanza pubblica.

«È una proposta che rimane un punto di partenza sul quale lavorare insieme ma anche una motivazione per sollecitare che in Parlamento venga presa in considerazione questa tematica. Siamo orgogliosi di essere primo partito che presenta una proposta di legge su questo tema» ha concluso Mandelli.

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