Le scorse europee, nel 2014, hanno fatto registrare la più bassa partecipazione di sempre. Per scongiurare il rischio, il Parlamento europeo ha lanciato una campagna ad hoc: “Stavolta voto”, un hashtag che diffonde spot che invitano a votare, oltre ad informazioni su quello che l’Europa ha fatto per i cittadini nell’ultima legislatura.
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L’Italia non ha fatto eccezione. Nel 2014 i votanti alle elezioni europee sono stati il 58,7%. Gli astenuti sono stati perciò il 41,3% pari a circa 20,3 milioni , il massimo storico. Da quando si è cominciato a votare per il Parlamento europeo il trend dell’affluenza è stato in continua flessione. Nel 1979 (prime elezioni europee) i votanti furono l’86,1%. Gli astenuti perciò furono solo il 13,9%. La percentuale degli elettori alle urne è calata all’83% nel 1984, per poi scendere ulteriormente all’81,7% nel 1989, al 74,6% nel 1994 e al 70,8% nel 1999.
Dati in percentuale
Unica inversione di tendenza nel 2004, anno segnato dall’affermazione dell’Ulivo ,primo partito con 31%, davanti a Forza Italia (20,9%) e Alleanza Nazionale (11,5%), mentre la Lega veleggiava intorno al 5%. In quell’anno la partecipazione popolare segnò una piccola impennata al 73,1%. Ma già nel 2009 il trend è tornato negativo, con il 66,5% dei votanti. Fino al record negativo di affluenza nel 2014.
Si tratta di un andamento che trova riscontro in Italia alle elezioni politiche, pur segnate storicamente da una maggiore partecipazione rispetto alle europee. Anche in questo caso, infatti, l’ultima tornata elettorale del marzo 2018 ha segnato il record negativa di affluenza, con il 72,9%. Affluenza che era stata del 75,2% nel 2013 e dell’80,5% nel 2008. Da segnalare che nei venti anni precedenti la partecipazione alle politiche, anche se in calo, è stata costantemente sopra l’80%. Basti pensare che nel 1987 fu dell’88,8%, per poi flettere progressivamente.
Quella che inizia oggi 23 maggio sarà una quattro giorni elettorale. Le urne si aprono con il Regno Unito e l’Olanda ad aprire le danze. La tornata
elettorale si chiude domenica e coinvolge circa 427 milioni di europei. Dalle urne potrebbe venire fuori una maggioranza diversa da quella attuale
o nuovi equilibri trasversali che rifletteranno le tensioni che hanno caratterizzato l’ultima legislatura: dai migranti al rigore economico, alle tensioni internazionali e al rapporto con Mosca.
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