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Europee, lo stop al franco Cfa resta fuori dal programma M5S (ma è in quello di FdI)

Alla fine è rimasta fuori. Dopo averla “brandita” a fine gennaio contro la Francia di Macron, la cancellazione del franco Cfa proposta dal leader politico M5S Luigi Di Maio e da Alessandro Di Battista, in quanto moneta coloniale con cui Parigi – hanno sostenuto i due – sfrutterebbe l’Africa, ne frenerebbe la crescita e costringerebbe le popolazioni locali a emigrare, è rimasta fuori dal programma del Movimento 5 Stelle per le elezioni europee.

La proposta è invece entrata nel menù di Fratelli d’Italia, dove al punto 12 si parla di «contrasto a ogni forma di neocolonialismo in Africa, causa di povertà e emigrazione, fine del sistema del Franco africano Cfa con il quale la Francia sfrutta le sue ex colonie e sostituzione di questo con l’euro Cfa per avviare un piano europeo d’investimenti e di sviluppo in Africa».

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Ma quella contro questa valuta è una battaglia che appena cinque mesi fa vedeva i pentastellati in prima fila.«Noi – scriveva Di maio in un post il 22 gennaio – non rinunciamo alla legittima richiesta in sede di Unione Europea di affrontare il tema dellosfruttamento delle risorse africane e della decolonizzazione dell’Africa». In quell’occasione il leader politico di M5S ricordava che il dibattito sul franco Cfa è diffuso anche in Francia. «Stiamo criticando legittimamente la politica estera francese sull’Africa degli ultimi governi che ha danneggiato anche l’Italia in termini di flussi migratori e effetti economici – osservava ancora Di Maio -. In questi mesi abbiamo avuto più volte contatti con i movimenti africani che chiedono di eliminare il Franco e di emancipare la loro economia. Perché i popoli Africani non vanno aiutati a casa loro, ma vanno lasciati in pace».

Che cosa è il Franco Cfa
Il Franco Cfa, a cui ha fatto riferimento Di Maio per criticare la politica economica della Francia in Africa, è la valuta vigente nel mercato comune della Comunità finanziaria africana. La moneta è in uso in 14 Paesi, per lo più ex colonie francesi, divisi a loro volta in due zone, quella dell’Africa Centrale e quella dell’Africa Occidentale: Camerun, Ciad, Gabon, Guinea Equatoriale, Repubblica Centrafricana, Repubblica del Congo, Benin, Burkina Faso, Costa d’Avorio, Guinea-Bissau, Mali, Niger, Senegal e Togo.

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