La fotografia aggiornata al 2018: la percentuale di chi lavora è in crescita di dieci punti rispetto al 2014, ma il nostro Paese è ancora lontano dalla media europea che ha raggiunto l’83,5%
di Cl.T.
Le scuole che preparano meglio al lavoro e all’università
2′ di lettura
Eurostat aggiorna la fotografia delle “chance occupazionali” di chi è in possesso della laurea. Ebbene, nel 2018, ultimo dato reso noto, in Italia appena il 59,8% dei “colletti bianchi” lavora a tre anni dal titolo. Si tratta di quasi sei laureati su 10; una percentuale in crescita di dieci punti rispetto al 2014 ma il nostro paese resta ancora lontanissimo dalla media europea che ha raggiunto l’83,5%.
In pratica, nel nostro Paese, oltre il 40% dei giovani che si laureano non trova (o non cerca nemmeno) lavoro nei tre anni che seguono la laurea.
Le statistiche Eurostat
Dalle ultime statistiche Eurostat, l’Italia, con il 59,8%, risulta il Paese peggiore dopo la Grecia. A differenza della paesi come Repubblica Ceca, Germania, Paesi Bassi, Austria e Svezia dove si viaggia intorno al 90%. In solo quattro aree del vecchio continente i laureati che lavorano sono meno di un terzo. Tre di queste aree sono al Sud Italia: Sicilia (27%), Basilicata e Calabria (entrambi 31%), mentre la quarta è una regione nella Grecia centrale: Sterea Ellada (32% – ma il dato potrebbe essere addirittura inferiore).
Meno chance occupazionali per i diplomati
Le opportunità di impiego, entro i tre anni dal termine degli studi, scendono allo scendere del titolo. Per i diplomati, infatti, appena il 48,9% lavora a tre anni dalla maturità. Anche qui la percentuale italiana è in crescita di 12 punti rispetto al 2014) ma restiamo sempre distanti alla media Ue che ha raggiunto il 76,5 per cento.
Per approfondire:
● Perché i laureati faticano a trovare lavoro in Italia
● Lavoro, Ocse: più laureati in Italia ma il titolo «rende» meno che altrove
https://www.ilsole24ore.com/art/eurostat-italia-solo-598percento-laureati-e-occupato-tre-anni-titolo-penultimi-ue-ACtnnYz