L’allentamento del lockdown, con la ripresa delle attività produttive, vedrà 4,5 milioni di lavoratori tornare al lavoro
di Nicoletta Cottone
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La fase 2, quella di allentamento del lockdown imposto dall’emergenza coronavirus, con la ripresa delle attività produttive che vedrà 4,5 milioni di lavoratori tornare al lavoro, è protagonista alla Camera dell’informativa urgente del presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, sulla ripresa attività economiche.
Detrazioni quasi totali per l’edilizia sostenibile
Il premier nel corso del suo intervento ha detto che si conta su un «potenziamento di detrazioni fiscali a favore dell’edilizia e della sostenibilità. Stiamo studiando un meccanismo articolato che consenta ai cittadini di beneficare di sconti pari al costo pressoché totale dei lavori su lavori anti-sismici e di efficientamento energetico».
Siamo ancora dentro la pandemia
«Lo dico in maniera chiara, a costo di apparire impopolare. Il governo non può assicurare in modo immediato il ritorno alla normalità», ha precisato Conte.«Il 4 maggio – ha detto il premier – è il primo passo fondamentale e necessario affinché tutto il Paese possa incamminarsi sulla strada di una conquista di una vita serena: questa fase sarà di convivenza con il virus e non di liberazione dal virus. Siamo ancora dentro la pandemia, non ne siamo usciti». In base ai dati, si procederà «a un ulteriore allentamento delle misure contenitive». «Se nei prossimi giorni la curva dei contagi non dovesse crescere allenteremo ulteriormente le misure assicurando l’apertura in sicurezza del commercio al dettaglio, della ristorazione, dei servizi alla persona».
Si valuta la riapertura di nidi e materne
Conte ha parlato dei bambini, di cui altri premier avevano parlato nei loro discorsi. Molte famiglie sono in difficoltà proprio perché riaprono i posti di lavoro, ma restano chiuse le strutture che accolgono i bambini. «Condivido l’urgenza di ripensare gli spazi educativi in forma dilatata anche con l’utilizzo, dove possibile, degli spazi di prossimità. Occorrerà valutare l’apertura in via sperimentale di asili nido, scuole dell’infanzia, centri estivi e attività dedicate ai nostri bambini», ha detto Conte alla Camera ricordando che va tutelato «il diritto al gioco e all’attività motoria dei minori». La situazione di emergenza inoltre rischia di «amplificare le disuguaglianze sociali», perché «per molti bambini pasto della mensa scolastica è il più completo della giornata. Molti non hanno la possibilità di seguire la didattica a distanza e per alcuni le mura domestiche, che sono luogo di amore e di conforto, possono invece peggiorare situazioni a rischio».
Iniziative improvvide enti locali illegittime
«Non ci sarà un piano rimesso a iniziative improvvide di singoli enti locali ma basato su rilevazioni scientifiche. Iniziative che comportino misure meno restrittive non sono possibili, perché in contrasto con le norme nazionali, quindi sono da considerarsi a tutti gli effetti illegittime».
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