Il Movimento ci ha provato, e questi sono i risultati…
Perché i 5 stelle aveva una vera autonomia il sistema politico, ma non aveva come nemico il sistema economico-sociale. Infatti, si è visto che questo non basta successivamente per conquistarsi indipendenza istituzionale; in quanto, e mi chiedo come mai lo capisca solo il Papa, ormai la vera sfida è, per l’appunto, l’applicazione di un nuovo sistema economico-sociale.
Non crede che le istanze del popolo italiano siano cambiate, avvicinandosi a quelle sollevate dal ministro Salvini?
Il 50% della popolazione italiana non vota. Pertanto, in altri tempi con i numeri che ha Salvini si stava condannati all’opposizione. Non posso certo dire che è una tigre di carta, ma se una forza che si proponga di far rinascere la sinistra non pensa di poter contrastare la destra sul terreno del consenso elettorale, è già dimissionaria. Come si pensa di poterla battere? Sul terreno della manovra politica? Questo è improbabile.
Come siamo arrivati a questo punto?
Possibile che nessuno si chieda perché siamo arrivati a questa situazione. Perché Salvini è diventato così forte in un Paese in cui il Partito comunista italiano aveva tra il 25 e il 36 per cento e la Democrazia Cristiana aveva una radice popolare straordinaria. Come mai da quell’Italia siamo arrivati all’attuale? Dobbiamo ricostruire un centro-sinistra che ci riporti ad oggi… L’esperienza spagnola dovrebbe insegnarci qualcosa, Podemos, che è una forza consistente, ha provato a uscire dal recinto rompendo le compatibilità: le prime riforme proposte al governo sono state l’aumento del salario minimo e l’aumento delle pensioni. Questo possiamo condividerlo.
C’è forse bisogno di una nuova spinta da sinistra?
È la chiesa che ha abbandonato il popolo o il popolo che ha abbandonato la chiesa. Zingaretti dovrebbe lavorare a riscostruire il popolo, non il governo. Deve liberarsi dalla suggestione che ci si salva ancorandosi al governo, non c’è salvezza.
In un modo o nell’altro, deve far valere il suo peso politico…
Se la sinistra teme di andare alle elezioni, allora non esiste più. Si può pensare, anche dentro una grande tradizione, a una politica che non è una coazione a ripetere. Questa paura denuncia una mancanza di risorse, nelle forze politiche, in grado di poter cambiare il gioco. Come si è visto l’opposizione non è meccanicamente derivabile dal fatto che non stai al governo. L’opposizione richiede una grande capacità di progettazione: devi sapere dove vai e dove dovrebbe andare il Paese e la società in cui vivi. L’opposizione non si fa al governo ma al sistema. Se no parole come “patrimoniale”, “riduzione delle ore di lavoro”, non devi e non sai neanche pronunciarle, hai paura di farlo. In alternativa ti attacchi ogni volta a una scialuppa che, tuttavia, è già bucata in partenza.
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