Tra Francia ed Italia non scorre buon sangue, ma mai prima d’ora il livello di tensione è stato così elevato.
L’ambasciatore a Roma è stato richiamato dal governo Francese ufficialmente per delle consultazioni. In realtà questa mossa forte suggella la critica situazione che stanno attraversando i rapporti tra il Governo Italiano e quello Francese.
In questi mesi il Governo Elitario di Macron e quello populista a tinte giallo-verdi se le sono date di santa ragione. Gli argomenti di scontro sono stati vari e svariati.
Primo tra tutti il tema “Migranti”.
Per l’aspirante Napoleone l’atteggiamento dell’Italia riguardo al fenomeno è stato vomitevole.
La risposta del Governo Italiano non si è fatta attendere, il vice-premier Salvini si è scagliato contro la Polizia Francese che effettua violenti respingimenti a Ventimiglia e Claviere e spesso sale a bordo dei treni Italiani a Modane per operazioni di controllo che finiscono solo per rallentare il traffico, causando disagio tra i viaggiatori.
Il fronte Grillino invece ha posto l’accento sul Franco CFA, moneta adottata nelle ex colonie francesi che sarebbe alla base dell’impoverimento di quei popoli secondo Di Maio e sodali.
Un’altro tema caldo è quello della TAV, che il fronte grillino ritiene un’opera inutile che rischierebbe di diventare facilmente un ricettacolo di corruzione. A queste provocazioni la Francia, tramite il suo Ministro dei Trasporti (Elisabeth Borne) ha fatto sapere che non intende arretrare sui lavori, e che l’Italia è obbligata a rispettare il contratto stipulato per la Torino-Lione.
La ciliegina sulla torta poi è l’endorsement che il Movimento5Stelle ha fatto ai Gilet Gialli, che da mesi manifestano più o meno civilmente per ottenere le dimissioni di Macron. L’incontro avvenuto tra i vertici del M5S e quelli dei Gilet Gialli ha mandato su tutte le furie il Presidente francese.
Provocazioni, gesti eclatanti ed ambasciatori richiamati: sarà l’inizio di una feroce battaglia politica in vista delle europee tra moderati e populisti di tutta Europa?