Mikhail Gorbaciov compie oggi 90 anni. L’ultimo leader sovietico divide ancora l’opinione pubblica in Russia mentre la sua figura è molto apprezzata in Occidente per il suo tentativo di riformare l’Urss, per la sua apertura ai valori democratici e per il suo contributo alla fine della Guerra Fredda.
Gli auguri di Mattarella. Il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ha inviato a Mikhail Gorbaciov il seguente messaggio: “La ricorrenza del suo novantesimo compleanno mi offre la gradita opportunità di farle pervenire i più cordiali rallegramenti e i migliori auguri della Repubblica italiana. Il popolo italiano conserva vivida memoria delle visite da lei effettuate nel nostro Paese e desidera unirsi a quanti, in questa giornata, le testimoniano stima e considerazione. Chiamato ad assumere le più alte responsabilità politiche nel suo Paese, ella ha saputo interpretare profonde aspettative di rinnovamento e ha fornito un coraggioso contributo – sottolineato dalla attribuzione del Premio Nobel per la Pace – al superamento di consolidate tensioni internazionali e alla ricomposizione di fratture che per decenni hanno segnato la vita del nostro continente. E’ con sentimenti di sincera gratitudine che le rinnovo vivissimi auguri di buon compleanno”.
L’ex leader sovietico feteggerà oggi con una videoconferenza su Zoom con amici intimi e persone che hanno collaborato con lui: lo ha detto una fonte vicina al premio Nobel per la Pace interpellata dall’agenzia di stampa statale russa Ria Novosti.
Nato nel 1931 in Russia meridionale, il padre della perestroika ha fatto una rapida carriera fino ad arrivare al vertice dello Stato nel 1985, in un periodo difficile per l’Urss. Mosca ha ormai perso la gara con l’Occidente per il benessere economico, il prezzo del petrolio è in calo e le spese militari sono eccessive perché si deve far fronte alla corsa agli armamenti con gli Usa e alla guerra in Afghanistan. Gorbaciov punta allora alla distensione in politica internazionale e al rafforzamento interno, pure con una timida apertura all’economia di mercato. I suoi cavalli di battaglia sono la perestroika, la ricostruzione del sistema politico e sociale, e la glasnost, la trasparenza.
Nel 1987 sigla con Reagan il Trattato Inf che mette fine alla crisi degli euromissili e nel 1989 ritira le truppe sovietiche dall’Afghanistan. Nel 1990 gli viene assegnato il Nobel per la Pace. Ma un anno dopo, nell’agosto del 1991, viene organizzato un golpe contro di lui e i carri armati invadono Mosca. Il colpo di Stato fallisce e i congiurati avversi alle riforme di Gorbaciov ottengono l’effetto opposto a quello desiderato: non fanno cioè altro che avvicinare la fine dell’Urss, che si sgretola in pochi mesi.
“Il suo importante contributo per una Riunificazione nella libertà resta indimenticato in Germania, come il suo personale impegno per le relazioni amichevoli fra i nostri due paesi”. È quello che ha scritto Angela Merkel, in un messaggio di auguri per i 90 anni di Gorbaciov. L’ex leader può guardare con orgoglio alla sua opera di vita, aggiunge la cancelliera. “Colgo l’occasione del suo compleanno per ringraziare personalmente ancora una volta per la missione da lei affrontata, nel superare la guerra fredda e nel compimento della Riunificazione tedesca”, si legge nel testo.
Anche Vladimir Putin ha inviato un telegramma di auguri all’ex leader sovietico, sottolineando la sua importanza nella storia del mondo. “Lei appartiene di diritto alla costellazione degli uomini di Stato notevoli, distinti ed eminenti dei tempi moderni che hanno esercitato un’influenza significativa sul corso della storia della patria e del mondo”, ha scritto Putin rivolgendosi al padre della perestroika sul documento pubblicato online dal Cremlino. Gorbaciov in passato ha spesso criticato Putin per le sue tendenze autoritarie e si è scagliato contro il partito putiniano Russia Unita affermando che ”assomiglia alla peggior copia del Pcus”. A volte ha però difeso le scelte di Putin in politica internazionale.
Fonte Ansa.it