Sembra arrivata la giornata cruciale per i destini del governo dopo l’apertura della crisi con le dimissioni delle ministre di Italia Viva. Il premier Giuseppe Conte potrebbe recarsi già oggi al Quirinale per conferire con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella. E’ quanto si apprende da fonti parlamentari della maggioranza.
Per tutta la mattinata, e già da ieri da parti della maggioranza ma anche da parlamentari indicati come possibili ‘responsabili’ è andato in scena il pressing per possibili ‘dimissioni-lampo’ del premier e l’avvio di un Conte ter. Intano scende in campo anche Silvio Berlusconi: “Nessuna trattativa – ribadisce – è in corso, né ovviamente da parte mia, né di alcuno dei miei collaboratori, né di deputati o senatori di Forza Italia, per un eventuale sostegno di qualunque tipo al governo in carica”. “La strada maestra è una sola: rimettere alla saggezza politica e all’autorevolezza istituzionale del Capo dello Stato – dice – di indicare la soluzione della crisi, attraverso un nuovo governo che rappresenti l’unità sostanziale del Paese in un momento di emergenza oppure restituire la parola agli italiani”. “Mi auguro che il Presidente del Consiglio sia consapevole dell’ineludibilità di questa strada“.
E poche ore fa da fonti Pd è trapelato il ragionamento sulla mancanza di numeri a Palazzo Madama ‘pericolosa’ in particolare in vista della relazione del ministro della Giustizia e capo delegazione M5s Alfonso Bonafede.
“Si parla di dimissioni di Conte? Avrebbe già dovuto darle. C’è un piano vaccinale fermo, le scuole sono aperte in una città sì e una no, ci sono due milioni di posti di lavoro a rischio, e noi stiamo in ballo sugli umori di Conte, Di Maio, Zingaretti, e sulle trattative di Tabacci e Mastella. È irrispettoso, disgustoso, volgare, deprimente“, ha detto Matteo Salvini lasciato il Palazzo di Giustizia di Torino dove oggi ha preso parte all’udienza del processo in cui è chiamato in causa per vilipendio dell’ordine giudiziario.
Fonte Ansa.it