La maggioranza politica a Palazzo Madama ha il numero magico “161”. Ma potrebbero bastare 158 senatori sicuri per far proseguire la navigazione al governo Conte anche in caso di rottura da parte di Iv. E’ il ragionamento che si fa in ambienti della maggioranza partendo dal presupposto che al Senato di deve tener conto prima di tutto dei 315 parlamentari eletti, e non dei complessivi 321, tra i quali ci sono 6 senatori a vita. E’ dunque questa quota che il premier Conte potrebbe mirare a raggiungere anche se c’è, oltre alla questione numerica, anche un problema politico, visto che il Regolamento del Senato pone dei vincoli alla formazione di nuovi gruppi. Senza un nuovo gruppo parlamentare che lo sostiene al posto di Iv, Conte avrebbe solo una maggioranza numerica.
Attualmente Conte gode del sostegno di M5s (92 senatori), Pd (35), Leu (5), Autonomie (6), altri 9 senatori del gruppo Misto (Buccarella, Cario, De Bonis, Di Marzio, Fantetti, Fattori, Lonardo, Merlo, Ruotolo) e Italia Viva (18). In totale dunque di 165 voti, che crollerebbero a 147 in caso di passo indietro di Iv. Dal pallottoliere mancherebbero 11 voti, gli ipotetici futuri Responsabili, qualora Renzi si sfilasse definitivamente, per giungere a quota 158.
Una apertura è giunta da due ex M5s del gruppo Misto: Gregorio De Falco (che finora ha spesso votato con la maggioranza) e Mario Giarrusso. Poi ricorrono voci puntualmente smentite di un soccorso bianco di 3 senatori dell’Udc, e di 3 di Idea-Cambiamo. Da Fi Antonio Tajani e Anna Maria Bernini hanno ribadito il loro “non possumus” benché nessuno giuri che qualche singolo senatore non possa cedere alle lusinghe (ma smentiscono i senatori su cui si vocifera, Dal Mas, Mallegni e De Siano).
Definisce “infondate” le voci di un suo abbandono di Iv Anna Maria Parente, presidente della Commissione Sanità. In questa serie di smentite vengono indicati come possibili senatori da convincere e recuperare altri ex M5s del Misto (Ciampolillo, Drago, Martelli, Pacifico) finora del tutto ostili alla maggioranza e al Conte 2.
Da tener presente che il Regolamento del Senato vieta la costituzione di nuovi gruppi, se non con un simbolo presente alle precedenti elezioni. In tal senso sono forti le avances ai tre senatori Udc, il cui simbolo corse alle ultime politiche assieme a Noi con l’Italia.
Fonte Ansa.it