Ultimatum a Conte e Di Maio: «O da adesso arrivano tanti sì o non starò un minuto di più al governo. La Lega non è nata per rimanere attaccata alle poltrone»
«Stiamo al governo solo e soltanto per fare le cose importanti. Se non riusciamo, andremo da soli ma non ci fermiamo. Abbiamo aspettato anche troppo». Lo ha detto Matteo Salvini da Adro, ospite al teatro Mucchetti nel paese bresciano storicamente guidato dalla Lega. «Ritengo Di Maio coerente e gran lavoratore. Però devo dire che negli ultimi mesi qualcosa è cambiato. Non mi spaventano le offese alla mia persona ma mi spaventano i continui no».
Di qui l’ultimatum del leader leghista: «O da adesso arrivano tanti sì o altrimenti noi non abbiamo tempo da perdere. Non accetterò più un
minuto di stare al Governo con chi dice no. La Lega non è nata per rimanere attaccata alle poltrone. Qualunque decisione prenderò, la prenderò per i miei figli». Per il vicepremier il sì vale anche per lo spinoso capitolo dell’autonomia regionale: «Io voglio unire questo
Paese e per governare bisogna passare dalle autonomie», prosegue il leader del Carroccio. «Non accettiamo un no come sta invece succedendo. Il governo passa dalle Autonomie».
Salvini viene da un fine settimana di relax al mare a Forte dei Marmi in compagnia dei figli e della compagna Francesca Verdini nonostante le forti tensioni all’interno del Governo e lo scontro di queste ore tra il premier Conte e i governatori di Lombardia e Veneto Fontana e Zaia sull’autonomia.
Prima di arrivare ad Adro Salvini ha pubblicato un post su una scritta apparsa su un muro a Rovato, nel Bresciano, a una decina di chilometri dal suo comizio. “Salvini ladro schifoso fascista a morte” è la scritta apparsa. È stato lui stesso a postare su Facebook la fotografia del muro con il commento «Democratici», all’opera a Rovato, in provincia di Brescia.
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