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Green Pass: strumento che limita le libertà personali,bisogna fissare una precisa scadenza

Nino Cartabellotta presidente della Fondazione Gimbe "non può avere durata illimitata"

Green pass

“In quanto strumento che limita le libertà personali, la certificazione verde non può avere durata illimitata“, ha detto Nino Cartabellotta, presidente della Fondazione Gimbe che da mesi diffonde un report indipendente sull’andamento dell’epidemia. Secondo lui, questo strumento “è fondamentale per tutelare la salute individuale e, indirettamente, anche quella collettiva” ma “bisogna comunque fissare una precisa scadenza”

Quello che è certo è che fino al 31 marzo sarà necessario avere il certificato base per andare in un ufficio pubblico e usufruire di un servizio alla persona (es. estetista) mentre servirà il Green pass booster per fare visita a un parente o un conoscente nelle strutture residenziali, socio-assistenziali, socio-sanitarie e hospice. Fino alla cessazione dello stato di emergenza – che al momento è fissato proprio il 31 marzo – bisognerà avere anche il Super green pass per accedere in alcuni luoghi, come bar e cinema

Uno degli ultimi decreti adottati dal governo prevede inoltre che, dal 15 febbraio al 15 giugno 2022, tutti i lavoratori del settore pubblico e privato a partire dai 50 anni di età abbiano il Green pass rafforzato

In attesa che il governo decida, fuori dai confini nazionali c’è chi ha già fatto la propria scelta. La Commissione Europea ha infatti approvato la proposta di estendere fino al 20 giugno 2023 il certificato Covid digitale Ue. Il pass, che equivale al nostro Green pass, “continua ad essere una misura eccezionale”, ha detto il portavoce Christian Wigand, ma fondamentale per facilitare gli spostamenti

Continueremo, quindi, a usare i pass anche d’estate?

Non lo sappiamo ancora. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha detto che nelle prossime settimane si andrà avanti “su questo percorso di riapertura” e che verrà annunciato “un calendario di superamento delle restrizioni vigenti”. Diversi membri del governo hanno però fatto capire che la volontà è quella di non imporre più restrizioni ai vaccinati, non di cancellarle in toto, e ad oggi lo strumento che più di ogni altro permette di fare distinzioni di questo tipo è proprio il pass

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