«È rilevante – si legge nel documento – il ruolo del premier Giuseppe Conte: il 26 luglio 2019, la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva inoltrato formale richiesta di redistribuzione degli immigrati ad altri Paesi europei»
Sbarcati 116 migranti dalla Gregoretti, divieto per la Alan Kurdi
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Matteo Salvini ha agito nell’interesse dell’Italia, col pieno coinvolgimento di Palazzo Chigi e dei ministeri competenti, in modo perfettamente sovrapponibile a quanto accaduto per la nave Diciotti. Una vicenda, quest’ultima, che aveva convinto il Senato (20 marzo 2019) a negare l’autorizzazione a procedere nei confronti del titolare
dell’Interno.È in sintesi la tesi espressa nella memoria depositata dai legali del leader leghista alla Giunta delle elezioni e delle immunità parlamentari. È un documento di circa 30 pagine.
Palazzo Chigi coinvolto nella gestione della vicenda
In un estratto del documento si legge: «Salvini spiega che c’è traccia di comunicazioni tra il Centro Nazionale di Coordinamento del Soccorso Marittimo di Roma con gli uffici di Gabinetto dei Ministeri delle Infrastrutture e dei Trasporti, della Difesa, dell’Interno e degli Affari Esteri. È rilevante – si legge ancora nel documento – il ruolo del premier Giuseppe Conte: il 26 luglio 2019, la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva inoltrato formale richiesta di redistribuzione degli immigrati ad altri Paesi europei».
Coinvolti altri Paesi Ue
L’ex responsabile del Viminale ripercorre tutti gli avvenimenti che hanno preceduto lo sbarco degli immigrati dalla Gregoretti, sottolineando il ruolo attivo della Presidenza del Consiglio dei Ministri anche per coinvolgere i Paesi europei nella redistribuzione. In particolare, la memoria fa presente, come documentato da una mail allegata alla memoria, che la Presidenza del Consiglio dei Ministri aveva investito della questione alcuni Stati membri: Germania, Francia, Portogallo, Lussemburgo e Irlanda.
Accordo per l’accoglienza con la Cei
«Un accordo per l’accoglienza era stato raggiunto anche con la Cei(…) – si legge ancora nell’estratto della memoria -. È dunque evidente come fosse il Governo, in modo collegiale, a gestire tale attività», mette in evidenza Salvini. Nella documentazione depositata questa mattina, il leghista segnala altre dichiarazioni pubbliche e mail che dimostrano il pieno coinvolgimento dell’Esecutivo.
La memoria cita frasi di Bonafede e Di Maio
Nella memoria difensiva presentata da Salvini, il senatore cita (e allega una copia alla fine) le dichiarazioni del ministro della Giustizia Alfonso Bonafede (che era nello stesso ruolo anche all’epoca dei fatti) fatte la sera del 30 luglio 2019 alla trasmissione “In onda” e riportate da un’agenzia stampa dal titolo “Migranti, Bonafede: Gregoretti? Europa deve farsi carico del problema”. Il leghista cita inoltre le dichiarazioni dell’ex vicepremier Luigi Di Maio riportate da un’agenzia stampa il 31 maggio 2019, secondo cui «l’Italia non può sopportare nuovi arrivi di migranti, quei migranti devono andare in Europa».
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