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Grillini e Pd votano per rinviare la trasparenza sulle fondazioni. I renziani si oppongono: «Ipocrisia»

Nottetempo, Cinque stelle, Partito democratico e Leu, con il voto contrario di Italia Viva, hanno deciso di rimandare la trasparenza promessa dalla legge cosiddetta Spazzacorrotti, approvata dalla maggioranza del primo governo Conte. Un voto che sospende la demagogica equiparazione tra Fondazioni politiche e partiti, soprattutto sui finanziamenti privati alle prime, ma che per tempi e per modi crea un altro scossone politico alla già fragile maggioranza. Questo perché la sospensione della norma avviene dopo giorni di polemiche politiche, sopratutto di Cinque stelle ma anche del Pd, sull’inchiesta della procura di Firenze contro la fondazione renziana Open. Mentre Matteo Renzi dice che le attività di Open sono regolari e trasparenti, al contrario di quanto succede nelle fondazioni degli altri partiti, la Commissione Finanze della Camera ha deciso di rimandare di un anno l’applicazione della norma spazzacorrotti per equiparare, secondo le stesse regole di trasparenza, partiti e fondazioni. Sarebbe dovuto scattare il primo gennaio 2020. I deputati di Renzi hanno votato contro, confermando che non temono l’inchiesta della magistratura. Pd, Leu e Cinque stelle invece hanno approvato il rinvio, non si capisce se per tutelare le molte fondazioni di area Pci/Pds/DS/Pd guidate da Ugo Sposetti o soltanto la Fondazione Gianroberto Casaleggio oppure tutte quante.

L’emendamento incriminato, firmato dal dem Claudio Mancini, non sarebbe stato mai discusso prima e, addirittura, «nemmeno accennato» in tutti gli incontri di maggioranza che hanno seguito il percorso di conversione del decreto legge. È arrivato a tarda notte («col favore delle tenebre», scrive su un post di denuncia su Facebook il deputato di Italia Viva Luigi Marattin). «Un clamoroso errore», continua Marattin. Per il suo collega Luciano Nobili, è anche peggio: «Una clamorosa ipocrisia», soprattutto dopo una settimana di «aggressioni vergognose contro Matteo Renzi, in cui hanno soltanto lanciato fango sulla fondazione Open, una delle più trasparenti di tutte». E gli stessi protagonisti «hanno poi, nottetempo, deciso di mettere degli scudi sulle loro fondazioni». In questo voto, continua, «si è vista la differenza tra i giustizialisti a parole, come il Movimento Cinque Stelle, e i garantisti veri, cioè noi di Italia Viva, che siamo rimasti vigili a sorvegliare», anche dopo 14 ore di discussione.

Come farà «Di Maio a spiegarlo ai suoi elettori? Il suo partito con una mano fa lo spazzacorrotti, con l’altra protegge le fondazioni più opache». Sulla stessa linea il leader del partito Matteo Renzi, che ricorda come gli alleati «durante il giorno fanno i moralisti sui social», dice, «di notte salvano le loro fondazioni in commissione». Italia Viva comunque chiede di riportare l’emendamento in commissione, promettendo di dare battaglia in tutti i modi possibili.

«Noi restiamo leali alla maggioranza», puntualizza Nobili, «ma ancora di più al concetto di trasparenza. Come diceva Shakespeare, “Vergogna dove è il tuo rossore”, e chissà se lo vedremo questo rossore sugli esponenti della maggioranza in Aula».

https://www.linkiesta.it/it/article/2019/12/02/italia-viva-pd-fondazioni-partiti/44592/

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