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Il «bonus mobilità» per rottamare l’auto scende a 1.500 euro. Niente incentivi per i prodotti sfusi

IL DECRETO CLIMA

Il “Fondo buono mobilità” sarà dotato di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021. Il sostegno è riservato «ai residenti nei Comuni interessati dalle procedure di infrazione comunitaria che rottamano, entro il 31 dicembre 2021, autovetture omologate fino alla classe Euro 4»

27 settembre 2019


Bonus rottamazione auto e 20% di sconto sui prodotti senza imballaggi

3′ di lettura

Il “bonus mobilità” per rottamare le vecchie auto inquinanti e dotarsi di un abbonamento ai mezzi pubblici scende a 1.500 euro (dai 2mila previsti in precedenza) ma scatterà subito, già nel nel 2019, quindi in anticipo rispetto alle attese, con una prima dotazione di 5 milioni di euro. Lo prevede l’ultima bozza del decreto legge Clima, messo in cantiere dal ministro dell’Ambiente Sergio Costa (M5S) e ora al vaglio degli altri ministeri, in particolare Economia e Infrastrutture.

Il “Fondo buono mobilità” sarà dotato di 100 milioni di euro per ciascuno degli anni 2020 e 2021. I l sostegno è riservato «ai residenti nei Comuni interessati dalle procedure di infrazione comunitaria che rottamano, entro il 31 dicembre 2021, autovetture omologate fino alla classe Euro 4», e potrà essere utilizzato entro tre anni «per l’acquisto, anche a favore di un convivente, di abbonamenti al trasporto pubblico locale e di altri servizi nonché per l’abbonamento a sharing mobility con veicoli elettrici o a emissioni ridotte». Il “buono mobilità” non costituisce reddito imponibile del beneficiario e non rileva ai fini dell’Isee.

Niente taglio ai sussidi dannosi per l’ambiente
Sparisce dalla bozza di decreto il taglio graduale ai sussidi ambientalmente dannosi (del peso totale di circa 17 miliardi) così come l’incentivo per i prodotti sfusi venduti «alla spina». Resta in bianco la definizione dell’end of waste, cioè il processo di recupero che consente a un rifiuto di tornare prodotto nella cosiddetta economia circolare. Entra una norma sulla ricerca e i cambiamenti climatici. Il nuovo testo diventa più snello e lascia aperte alcuni punti da verificare con i ministeri di competenza. Oltre allo spazio che alcune disposizioni dovranno trovare nella Legge di Bilancio.

La bozza del decreto – al momento di 14 articoli – prevede tra le altre cose l’istituzione di una Piattaforma per il contrasto ai cambiamenti climatici e la qualità dell’aria e l’avvio di un Programma strategico per «il rinnovo integrale, entro cinque anni, dei mezzi di trasporto pubblico locale con mezzi a basso o nullo impatto ambientale», con una ricognizione sugli investimenti disponibili a legislazione vigente. Altre disposizioni si occupano della promozione del trasporto scolastico sostenibile (con uno stanziamento di 20 milioni di euro) e di azioni per il rimboschimento (15 milioni di euro). Un’altra norma prevede l’istituzione del titolo di “Città verde d’Italia” da conferire a tre diversi centri italiani (con stanziamento di 9 milioni di euro in tre anni) per progetti cantierabili.

Nel “pacchetto clima” del decreto trova poi spazio il potenziamento della Via e l’introduzione dell’Impatto ambientale della regolamentazione e la velocizzazione della pianificazione di emergenza per gli impianti di stoccaggio e trattamento dei rifiuti e i commissari unici. Confermata la norma “End of waste” e il sostegno alla ricerca in questi ambiti.

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