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Il Coronavirus non ferma i parlamentari: da inizio emergenza presentate 48 proposte di legge

le attività delle camere

Da quando è iniziata l’emergenza con il primo decreto legge del 23 febbraio, malgrado le Camere in stand by i parlamentari non hanno cessato di depositare proposte di legge

di Andrea Gagliardi e Andrea Marini

18 marzo 2020


Il governo stanzia 25 miliardi per l’emergenza coronavirus

2′ di lettura

Da un lato il susseguirsi di decreti da parte del governo in queste settimane per fronteggiare l’emergenza coronavirus. Dall’altro un parlamento in stand by. La Camera ha deciso di restare aperta un solo giorno a settimana, il mercoledì. Lavori limitati anche al Senato. E a Montecitorio, dopo il secondo contagio reso noto ufficialmente, ci si interroga ancora sulla opportunità di introdurre la possibilità per i deputati di votare a distanza, evitando loro di venire tutti insieme in un Parlamento. Se non altro per convertire i decreti sul coronavirus.

Le proposte di legge sul coronavirus
Ma da quando è iniziata l’emergenza con il primo decreto legge del 23 febbraio (“Misure urgenti in materia di contenimento e gestione dell’emergenza epidemiologica da COVID-19”) i parlamentari non hanno cessato di depositare proposte di legge. Se ne contano 48. E tra queste non mancano quelle ispirate all’epidemia dilagante. Come quella del leghista Gianfranco Rufa (“Disposizioni in materia fiscale a favore delle imprese colpite dal calo di esportazioni in Cina a seguito del COVID-19”). O quella di un altro esponente del Carroccio, Andrea Ostellari (“Disposizioni per contrastare speculazioni e truffe nei momenti di grave emergenza sanitaria”). Mentre c’è chi come Paola Boldrini (Pd) si preoccupa della “Istituzione della figura dell’infermiere di famiglia e di comunità”. E Valentina Barzotti (M5s) è la prima firmataria di una proposta di legge che prevede “Modifiche alla legge 22 maggio 2017, n. 81, in materia di disciplina del lavoro agile, e altre disposizioni per la sua diffusione”.

Dalla violenza domestica alla parità di genere
Tra le proposte non mancano quelle che affrontano problematiche che restano gravi, anche se oscurate oggi dall’emergenza coronavirus. Come quella di Riccardi Nencini (Psi) che reca “Modifiche alle disposizioni in materia di tutela delle vittime di violenza domestica e di genere” o quella di Alessandro Fusacchia (Misto) con “Disposizioni per il superamento del divario retributivo tra donne e uomini”.

Le altre proposte
Ma ce se ne sono altre che appaiono di meno stringente attualità. Isabella Rauti (Fdi) punta alla “Istituzione della Giornata nazionale sulle dipendenze patologiche”, mentre Paolo Russo (Fi) si preoccupa “dell’adeguamento degli importi dei trattamenti pensionistici di guerra” . Francesco Laforgia (Liberi e uguali) si concentra sulle “Misure per la tutela e la valorizzazione dei negozi storici e delle botteghe storiche artigiane”, Marco Perosino (Udc) considera necessaria la “istituzione di un albo speciale dei Periti d’Arte”. E Gianluca Ferrara (M5s) si intesta una proposta di legge per l’adozione di “misure per la valorizzazione dei mercati locali”.

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