di Andrea Biondi
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Capri – Lotta al digital divide, spinta sulle partnership pubblico-private, lotta contro tutte quelle zavorre burocratiche che rallentano lo sviluppo digitale dell’Italia. Sono questi i tre capisaldi ai quali andrà agganciata l’azione per la digitalizzazione del Pese. E saranno questi i punti fermi delle politiche del nuovo ministero dell’Innovazione secondo la titilare del dicastero Paola Pisano, che ha aperto la seconda giornata dell’EY Digital summit 2019.
«Dopo 13 anni l’Italia ha un ministero per l’Innovazione. Questo è senza dubbio un segnale di attenzione nei confronti di queste tematiche», spiega il ministro Pisano. Cosa si farà in concreto? «Cercheremo di mettere ordine, ma punteremo anche a mettere disordine non accettando passivamente le cose fatte fin qua».
Cambiare le cose che non funzionano nel campo della digitalizzazione e innovazione, quindi, ma «non inizieremo tutto daccapo. Continueremo nelle cose giuste che sono state fatte e i progetti del Commissatio per l’attuazione dell’Agenda Digitale, Luca Attias e da Diego Piacentini».
L’innovazione, aggiunge il ministro «è un bene comune. Noi cercheremo di essere aggreganti. Cercheremo di essere un collante fra progetti e vari soggetti pubblici».
La partnership pubblico-privato, fa capire il Ministro, sarà centrale, con il progetto “Repubblica Digitale”. Ma il problema contro il quale gli imprenditori presenti in sala hanno puntato con decisione l’indice, è quello della burocrazia. «Spesso – ha replicato il ministro Pisano – l’imprenditorialità non si è potuta scaricare a terra per colpa di norme e cavilli legali. Adesso non si può essere bloccati da norme scritte 10 anni fa. Daremo agli innovatori una sorta di deroga, ma purché l’innovazione porti un vero vantaggio al Paese. Se questo succede dobbiamo essere noi a cambiare le regole del gioco».
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