Il premier incaricato Carlo Cottarelli parte con una missione che ha già segnato il suo epilogo: il suo Esecutivo non avrà la maggioranza né alla Camera, con 483 voti contrari, né al Senato, dove i no dovrebbero essere 246
Roma – Il governo guidato da Carlo Cottarelli non si è ancora ufficialmente formato e già i numeri parlano chiaro: non otterrà la fiducia del Parlamento. Quindi, come da scenario delineato dallo stesso Cottarelli, si profila un ritorno anticipato alle urne dopo l’estate.
Sulla carta, stando alle prime dichiarazioni dei leader dei partiti contrari alla nascita dell’esecutivo presieduto dall’economista ex spending review, i voti contrari alla fiducia alla Camera sono 483, quindi ben 167 voti in più rispetto alla maggioranza assoluta di 316 deputati, contro i soli 111 voti certi a favore della fiducia da parte del Pd. Hanno infatti annunciato che non voteranno la fiducia la Lega (124 deputati), il Movimento 5 stelle (222), Fratelli d’Italia (32) e Forza Italia (105). Liberi e Uguali (14 deputati) deciderà il da farsi nel pomeriggio, ma Stefano Fassina ha già precisato che voterà contro. Quanto al gruppo Misto, sarà da capire come si comporteranno le diverse componenti, anche se i 21 deputati che lo compongono non sposteranno l’ago della bilancia, vista la maggioranza ampia e massiccia contraria alla nascita dell’esecutivo Cottarelli.
La situazione non cambia al Senato: sulla carta sono 246 i voti contrari alla fiducia, quindi 85 voti in più rispetto alla maggioranza assoluta di 161, a fronte dei soli 52 sì del Pd. Nel dettaglio, sempre stando alle dichiarazioni ufficiali dei partiti, voteranno no 109 senatori di M5s, 58 della Lega, 61 di Forza Italia e 18 di fratelli d’Italia. Da capire come si orienterà il gruppo delle Autonomie, composto da 8 senatori, e il gruppo Misto, che conta 12 senatori. ma come alla Camera, anche a palazzo Madama si tratta di numeri che non sposterebbero l’ago della bilancia a favore del governo qualora dovessero decidere di votare la fiducia.