Il segretario di Stato Pietro Parolin: «Credo che l’importante sia cogliere tutto quello che c’è di buono anche in questi movimenti e cercare di valorizzarlo sempre per i l bene del Paese»
di Carlo Marroni
Debuttano a Napoli le “sardine nere”: 200 in corteo
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Parole di attenzione e di cauto (ma non celato) apprezzamento della Chiesa per il movimento delle “sardine”, che sabato si è dato appuntamento a Roma per una maxi manifestazione. Prudenza verso la politica interna, ma sempre con sottolineatura della sensibilità per quello che accade. Il segretario di Stato, cardinale Pietro Parolin, non si tira indietro, e due giorni fa sollecitato sul tema ha detto: «Io non sono un membro della sardine, credo che l’importante sia cogliere tutto quello che c’è di buono anche in questi movimenti e cercare di valorizzarlo sempre per i l bene del Paese».
Parole che non fanno pendere la bilancia da una parto o dall’altra, ma certamente arrivano dopo quelle di un mese fa del cardinale Camillo Ruini, ormai pensionato da anni ma la cui opinione conta ancora (specie nel campo del centro-destra), che aveva detto che con Matteo Salvini la Chiesa deve parlare. Anche queste erano in definitiva parole di buon senso, ma basta poco in campo progressista per far scattare gli allarmi, visto tutto quello che è accaduto nei due decenni scorsi.
Galantino: «Ho simpatia per questi ragazzi »
La conferma che da Oltretevere si sta con gli occhi aperti è giunta dalle dichiarazioni di Nunzio Galantino, presidente dell’Apsa – il dicastero del patrimonio – e a lungo plenipotenziario del Papa nella Cei come Segretario generale. “Non posso che avere simpatia per questi ragazzi che prendono l’iniziativa per dire a noi adulti che non ce la fanno più a sentirci solo gridare”. Galantino da quando ha lasciato la Cei ha parlato di rado, quindi la sua uscita indica qualcosa in più di una presa di posizione apparentemente estemporanea. Forse in qualche nodo è la sollecitazione alla Cei, presieduta dal cardinale Gualtiero Bassetti (anche lui bergogliano), di prendere posizione sulla congiuntura politica, di difficile definizione. Ma per ora nulla.
Turkson: «Vediamo se inviarli in Vaticano…»
Ha parlato, come se non bastasse, anche il cardinale Peter Turkson, presidente del dicastero dello Sviluppo Umano integrale, in sostanza quello che si occupa di affari sociali. “Quello che posso dire su questo fenomeno è che ribadiamo il diritto di ognuno di esprimere le proprie idee, i propri pensieri. Se alcuni sono convinti che per promuovere il senso della democrazia in Italia è utile un tale gruppo, bene, noi lo accompagniamo cercando sempre di andare incontro con il Vangelo e la Dottrina sociale della Chiesa. Stiamo facendo la stessa cosa con i gruppi che combattono la xenofobia: li invitiamo ad una conferenza e cerchiamo di indirizzarli verso il messaggio della Chiesa. L’accompagnamento è il nostro grande mezzo per dialogare con questi sforzi”.
Quindi la Santa Sede è disposta a dialogare con le sardine o ad invitarle in un convegno in Vaticano? “Eventualmente… – replica il capo dicastero – Questo movimento è molto popolare, va benissimo, ma noi prima dobbiamo capire: perché è così popolare? Cosa c’è dietro a tutto questo? Prima cerchiamo di scoprire le cause e poi, come dicevo, di indirizzare il messaggio. Inoltre si tratta di un fenomeno italiano, locale. Pertanto aspettiamo prima una mossa della Conferenza episcopale italiana, solo dopo possiamo appoggiare e scendere in campo”. Anche lui chiama la Cei a battere un colpo. Si vedrà.
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