«Era l’ufficio mobile del partito», dove è stata scritta una pagina di storia repubblicana. Così Claudio Signorile, ex ministro ed esponente storico del partito socialista in una intervista al Sole24ore.com, racconta l’uso che veniva fatto dello storico camper – ora messo in vendita – dove nel maggio del 1989 Bettino Craxi e Arnaldo Forlani raggiunsero a Milano uno storico accordo, benedetto da Giulio Andreotti, il cosiddetto patto Caf (dai nomi di Craxi, Andreotti e Forlani). Il ric0noscimento della pari dignità alle forze politiche del pentapartito: socialisti, socialdemocratici, liberali e repubblicani, a fianco dei democristiani. Obiettivo: scongiurare l’ingresso dei comunisti a Palazzo Chigi.
Craxi a Fidanzia: «Tieni il camper e non venerlo mai»
Fu Tommaso Fidanzia, oggi ottantenne, ma all’epoca organizzatore dell’allestimento del 45mo congresso del Psi nei locali Ansaldo di Milano, a lanciare l’idea dell’uso del camper, parcheggiato alle spalle del palco principale. «Craxi mi disse: “Tienilo tu, non venderlo mai” – racconta l’anziano imprenditore -, ma ora sono passati tanti anni e ho deciso di metterlo in vendita». E così è stata varata una campagna crowdfunding per raccogliere i fondi per acquistarlo, guidata da Claudio Signorile, a cui si sono aggiunti altri iscritti al partito del garofano rosso.
Signorile perchè è nato il comitato che lei presiede?
«È un’iniziativa dei giovani socialisti di Bari, che io ho immediatamente appoggiato, sostenuto e incoraggiato. Primo perchè veniva da generazioni che non hanno vissuto quella stagione e a maggior ragione consideravano il camper una sorta di reliquia del passato. Ma tutto questo avveniva non in un contesto di reliquia ma di rispetto, di attenzione e simpatia per quella che era la politica politicante, la politica attiva. L’aiuto alla raccolta dei fondi è stato importante, perché ha dato credibilità alla cosa»
Lei a quell’epoca salì su quel camper?
«Sì, sono salito, ero membro della segretaria: mi è capitato di salire per motivi di lavoro. Non ho partecipato all’incontro Craxi-Forlani e ad altri incontri. Lei ha fatto riferimento a Forlani, ma sul camper sono stati dirigenti dell’allora partito comunista, ma anche Spadolini. Varie figure importanti della politica italiuani. Il camper nell’89 era l’ufficio mobile del partito e del segretario di quel partito che in quel momento rappresentava un equilibrio nella politica italiana».
Come mai è in possesso di Tommaso Fidanzia?
«È sempre stato suo. Tommaso lo ha messo a disposizione e lo ha fatto gestire dalla segreteria del partito socialista, cioé da Craxi. Ma è stato usato fino al ’91, fino al congresso di Bari. Poi è rimasto in suo possesso, non è stato più usato. E adesso Fidanzia ha avuto il buon gusto, l’intelligenza e il garbo di avvertirci che intendeva venderlo. E quindi ci siamo mossi per mantenere il possesso del camper».
Avete creato anche una pagina Facebook – Comitato Riprendiamoci il Camper di Bettino Craxi – per raccogliere in modo social i fondi
«Questa è opera delle nuove generazioni. L’idea e l’iniziativa nasce da giovani socialisti di Bari, molto bravi e intelligenti nel cogliere il momento e nel far diventare una notizia qualcosa che poteva essere solo un ricordo».
E quindi un pezzo della storia repubblica non verrà dispersa in questo modo
«Sì, ed è anche importante perché quelli sono anni delicatissimi: ’89, ’90, ’91. Sono gli anni della crisi comunista, sono gli anni della crisi internazionale di grandi dimensioni. Ed è l’anno nel quale la possibilità per i socialisti di essere punto di riferimento e momento centrale della politica italiana è molto concreta. Poi vengono fatti degli errori. Ma questa è un’altra storia».
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