L’obbligo di vaccinazione potrebbe essere esteso a tutto il personale che lavora in strutture sanitarie, dunque non solo medici ma anche infermieri, operatori sociosanitari, dipendenti di Rsa e studi privati. E’ l’ipotesi che sta emergendo in queste ore e sulla quale sarebbero al lavoro gli uffici legislativi di diversi ministeri. Quanto alle sanzioni per chi rifiuta la vaccinazione, l’ipotesi è quella della sospensione dello stipendio per un tempo congruo all’andamento della pandemia: in caso di vaccinazione di massa o di calo importante della diffusione del virus, la sanzione verrebbe revocata.
Nel decreto Covid, all’esame domani, ci sarà un meccanismo che a partire da una certa data di aprile prevederà la possibilità di allentare le misure anti contagio in relazione a un eventuale miglioramento dei dati, spiegano fonti di Palazzo Chigi, confermando che si sta mettendo a punto un meccanismo che potrebbe portare allentamenti da zona gialla. Il decreto comunque confermerà più in generale l’impostazione che dispone soltanto zone arancioni e rosse per tutto il mese di aprile.
Sempre nel decreto Covid all’esame del Consiglio dei ministri dovrebbe rientrare anche una deroga alle regole ordinarie per il concorso in magistratura. E’ quanto si apprende da fonti del ministero di via Arenula. Tempistica e modalità saranno poi definiti con un successivo decreto ministeriale. Il concorso si sarebbe dovuto svolgere a maggio, ma l’orientamento sarebbe di tenerlo auspicabilmente a luglio, prima della pausa estiva, in più sedi e con una procedura semplificata in modo da tenere i candidati meno ore impegnati nella sede concorsuale.
Arriva anche lo sblocca-concorsi, con le regole anti-Covid. Fermati dalla pandemia, si rimettono in moto con le norme ad hoc inserite nel decreto Covid, che verrà approvato domani, e con il via libera del Cts. Concorsi con strumenti digitali, in spazi grandi ed anche all’aperto, “in piena sicurezza”, sottolinea il ministro della Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, parlando di una decisione che “rida’ speranza a decine di migliaia, se non centinaia di migliaia, di giovani”. Il ministro parla anche della congiuntura che “sta cambiando. Le previsioni di crescita quest’anno vanno tra il 4% e il 5%. Sono tassi di crescita da boom economico degli anni Sessanta”. Si tratta sì di “un rimbalzo, però sono comunque tassi elevati” e questo vuol dire più “consumi, investimenti, fiducia”, sottolinea Brunetta, intervenendo alla presentazione della relazione del Cnel sui livelli e la qualità dei servizi offerti dalle Amministrazioni pubbliche a imprese e cittadini.
Fonte Ansa.it