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La crociata di Jill Biden, basta donne pagate meno uomini

“Ora basta: è giunta l’ora di pagare le donne in modo equo”. Jill Biden lancia la sua crociata per la parità dei salari fra uomini e donne. Una battaglia personale e nome di tutte le lavoratrici perché – ha spiegato dalla Casa Bianca con accanto il marito Joe Biden e la star del calcio femminile americano Megan Rapinoe – la parità di compensi “non è solo una questione di soldi. E’ una questione di rispetto e discriminazione”. Il fatto che esistano ancora disuguaglianze “è un esempio di come le donne sono ancora trattate diversamente dagli uomini. Ed è sbagliato”. 

Vestita di rosa e sorridente, la First Lady ha raccontato davanti alle telecamere l’avvio della sua carriera da insegnate. “Quando ho trovato il mio primo lavoro era contenta di poter iniziare la carriera che avevo sognato per anni. Poi ho scoperto che venivo pagata solo il 75% di quello che pagavano i miei colleghi uomini assunti nello stesso periodo e con un’esperienza simile alla mia. Non potevo crederci”, ha detto candidamente senza nascondere la sua irritazione ad anni di distanza. Di anni ne sono passati dal quel 1975 ma da allora la situazione, seppur migliorata, non è cambiata: le donne continuano a guadagnare meno degli uomini. “Questo per me è un tema personale, lo è per tutte le donne”, ha spiegato Jill Biden augurandosi una svolta e soprattutto di poter cancellare l’Equal Pay Day, che non fa altro che ricordare come il problema delle disparità di salario è ancora irrisolto e, anzi, è stato accentuato dalla pandemia.

Rapinoe, paladina della parità dei salari, si è schierata con la First Lady e le ha offerto il suo appoggio. Lo stesso ha fatto il presidente americano, impegnandosi in prima linea ad affrontare il problema e a cercare soluzioni. E questo perché – ha detto – siamo nel 2021 e le donne ancora guadagnano in media 82 centesimi per ogni dollaro guadagnato da un uomo. “Il divario è reale – ha osservato Joe Biden – e si accentua ancora di più per le donne afroamericane e ispaniche”.
   

Fonte Ansa.it

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